Quand(t)o il sistema Tutor costa ai cittadini

Il portale automoto.it (sapete che non amo copiare gli articoli) ha condotto una meravigliosa inchiesta sullo strano acquisto del “servizio multe” da parte della Provincia di Como. Tempo fa mi ero fermato a leggere alcuni post su Facebook in merito all’argomento, di un amico motociclista (il più volte menzionato Jorgos). Mi ero incuriosito ed ho indagato un po’ anche io (non ho molto tempo e quindi ho difficoltà). Qualcuno di voi si starà chiedendo cosa è successo a Como e allora io ve lo sintetizzo in una parte del testo riportato in uno degli articoli pubblicati:

Rimane più pressante che mai un interrogativo: perché la provincia di Como consente che i propri cittadini (e quelli in transito) paghino a una ditta privata milioni di euro in 12 mesi, quando con una cifra decine di volte inferiore poteva acquistare l’intera attrezzatura, dare lavoro a 5-6 persone, e incamerare quasi per intero l’importo delle sanzioni?

Il Dott. De Vita, responsabile dell’inchiesta, ha pubblicato anche parte del bilancio che la Safety21 S.r.l. ha pubblicato, mostrando alcuni incrementi che, in seguito all’inchiesta, sarebbero determinati dalla vendita del “servizio multe”. Il punto è:

possibile che anche per questo genere di cose non si possa avere trasparenza?

Appaltare un servizio ad una ditta esterna è una cosa lecita ma, esclusivamente, quando l’appalto è ragionevole ed è l’unica strada per erogare adeguatamente il servizio. Secondo quanto descritto da De Vita, ci sarebbero stati fondi a sufficienza per avere in proprio tutta la strumentazione tecnica e telematica per far fronte all’esigenza TUTOR.

Alcune volte, tuttavia, sento chiedere come mai ci sia tanto accanimento verso questi strumenti. La strumentazione TUTOR è un bene, mio personale avviso, perché lavora sul principio della media. Non è una rilevazione istantanea della velocità cosa che, come ben sappiamo, portava gli automobilisti a improvvise e alquanto pericolose frenate che, per un motociclista soprattutto, si traducevano in un “tiro la monetina e vediamo che succede”.  Il business nascosto dietro a questi sistemi, tuttavia, è oscuro ai più e le spese, purtroppo, sono spesso nascoste ai cittadini che, casualmente, si accorgono delle anomalie. Il video che vedete riportato di seguito è postato dalla POLIZIA DI STATO ed è stato confezionato per spiegare come funziona il sistema TUTOR (questo sempre perché detesto l’idea di dire cose “fuori posto”)

httpv://www.youtube.com/watch?v=-5lkK8FSWlQ

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