Report di viaggio ITA-FRA 2014: il primo giorno

 

È successo, alla fine sono partito e con me è iniziata questa fantastica nuova avventura di 9 giorni. Sul sito potrete essere informati delle mete, del mio ritorno e dei miei progressi ma, prima di ogni cosa, vorrei fare una dedica importante a questo primo giorno, una dedica a tre persone che hanno permesso questo viaggio e poi raccontarvi l’esperienza del viaggio.

 

Alla fine ho lasciato il nido intento ad attraversare il confine, solo come piace a me e fortemente intenzionato a non farmi fermare da niente e nessuno (staremo a vedere). Ieri sera alle 19:00 ho caricato la moto, c’era troppo peso nel bauletto di destra (il più grande), così ho spostato parte dell’attrezzatura in quello di sinistra ed è tornato tutto normale. La borsa stagna della GIVI (qui trovate la recensione) si è comportata molto bene e caricare il tutto non ha richiesto più di 10-15 minuti.

La prima meta è Varazze, a 535 Km da Roma, per un tragitto di 5 ore e mezza. È la prima volta che mi confronto con un percorso così lungo e l’esperienza di guida è stata, tutto sommato, ottima. In questo viaggio sono guidato da due navigatori satellitare (non che ce ne sia reale bisogno) ma il secondo riceve informazioni aggiornate sul traffico europeo ogni 5 minuti. 

Il viaggio non è stato estremamente impegnativo dal punto di vista fisico. Dovete considerare che io non sono abituato a correre e ho portato circa 20 minuti di ritardo rispetto quella che sarebbe dovuta essere la mia tabella di marcia (in realtà io non ho una tabella di marcia). Psicologicamente invece è stato strano. Ad un certo punto, dopo circa 250 km. entri in uno stato di passività per cui tu diventi la moto. In città è frequente ma è comunque sempre una sorta di “sensazione”. In un viaggio lungo è diverso. Diventi qualcosa di unico per cui le tue braccia sono un prolungamento del manubrio, le gambe sono parte della carena e la testa ti suggerisce di prestare la giusta attenzione a ciò che fai. È come andare in risparmio energetico. Non è sgradevole…è semplicemente una sensazione nuova.

A parte un po’ di tensione al collo non ho avuto alcun problema di sorta anche se dovreste solo immaginare come guidino male i camionisti delle altre nazionalità. Sono un vero disastro. Questa per me è solo una tappa intermedia, oggi devo pensare al rifornimento di viveri e alla valutazione del tragitto di domani (anche in funzione al meteo) perchè, a dispetto della pianificazione iniziale, vorrei abolire l’autostrada per arrivare a Cannes anche se questo comporterebbe altre 5 ore di viaggio. Vi lascio una foto scattata questa mattina, alla bellezza di 14 gradi sull’A1.

 

All’inizio dell’articolo accennavo ad alcune dediche.

La prima dedica è a mia madre, che avrebbe voluto fortemente questo viaggio e mi ha incoraggiato a farlo durante i suoi ultimi giorni di vita. Con quel sorriso che le si disegnava sul volto ogni volta che si parlava di viaggi e mete vicine e lontane. A lei dedico l’intero viaggio, come opportunità che alla fine ho colto.

 

La seconda dedica è alla mia metà, Laura, perchè ha compreso quanto fosse importante questo viaggio e ha sopportato l’idea di rinunciare a fare le vacanze assieme per permettere che tutto questo si realizzasse. In effetti la cosa non è facile da trovare in una coppia. Mi rendo conto che molti uomini hanno poca comprensione e poca elasticità da parte delle loro partner. In questo posso ritenermi fortunato, anche per l’enorme pazienza che dimostra con me ed i miei cambiamenti.

 

La terza dedica va ad una persona che ha dato “la spinta finale” per questo viaggio. Questa persona è Antonio “ToTò” Femia (in arte Totò Le Moto: http://www.totolemoto.it). Questa persona, questo motociclista, questo viaggiatore, è riuscito a trasmettermi la scintilla finale per accendere il fuoco che ha messo in moto l’intera macchina e benchè io credo che lui non si renda conto di quanto sia stato importante, vorrei comunque ringraziarlo per aver condiviso con me l’esperienza del suo viaggio e il suo entusiasmo. Questo primo giorno ToTò…è anche tuo. Sto uscendo dal nido anche grazie a te e auguro alla tua iniziativa un buon viaggio o, come diciamo noi motociclisti, una buona strada….lamps.

 

L’ultima dedica è per una persona particolare. Una persona che molti anni fa, grazie anche alla compagnia di Laura, migliorò fortemente la mia esistenza. Si chiama Franco e forse non atterrerà mai su questa pagina. Franco ha sbloccato molte mie resistenze nel fare determinate scelte. Di recente, in una chiacchierata tranquilla, ha compreso molto bene la situazione e ha saputo consigliarmi per il meglio. Entrambi stiamo cambiando anche se ritengo il suo cambiamento più delicato rispetto al mio. Gli auguro che ogni Km fatto dalla mia moto, possa essere un giorno di assoluta felicità per lui.

 

A voi non posso augurare altro che buona lettura per i prossimi post.

 

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