ITA-FRA 2014: da Arles a Carcassonne

 

Questa mattina ho raggiunto l’ultima tappa del mio viaggio: Carcassonne. Sono a poche ore dalla Spagna, in mezzo alla famosa Provenza. Lasciate però che vi illustri cosa è successo questa mattina.

 

 

Premesso che il viaggio è stato relativamente breve. Tre ore per 240 Km fatti, per lo più nelle loro superstrade (in cui si va tra i 110 e i 130). Questa mattina, quando ho lasciato Arles, ho trovato bel tempo e, di ottimo umore, sono entrato nel Parc Naturel Regional de Cmargue in direzione delle acque morte (di cui vedete l’immagine in testa all’articolo). Come vedrete dalle foto, si tratta di zone in cui, come quelle di ieri, le strade sono circondate da acqua che, effettivamente, non risponde neanche agli aliti di vento. Un po’ di ansia la mettono. Quando non c’è acqua, ci sono prati con cavalli che mangiano erba e giocano. La strada prosegue così fino a Montpellier, dopodichè la musica cambia profondamente. Si imboccano queste superstrade noiosissime ma fondamentali per collegarsi con le altre zone del Paese. Il problema è lo stile di guida dei francesi. O rispettano i limiti, o corrono come dei pazzi al limite della decenza, osando sorpassi a filo auto/moto, rigorosamente senza freccia. Non importa che tipo di strada sia, credetemi, gli piace correre. Gli piace correre tanto. In compenso rispettano tantissimo i pedoni e le moto che, in caso di ingorgo, passano tipo ambulanza (provato sulla mia pelle).

Raggiunta Béziers mi sonoa cominciato ad addentrare nella vera e propria campagna perchè, fino a quel momento, ho avuto un paesaggio che ricordava vagamente la steppa. Conifere basse, roccia, sabbietta, insomma paesaggi strani che si alternano ogni 40 minuti circa. La svolta c’è stata passanto il ponte del diavolo, da lì la situazione si è ripresa. Fermato per una sosta, ho deciso di pranzare. La tensione sulla superstrada è molta, non tanto per la velocità (io sono sempre 10 Km sotto la soglia di marcia) ma perchè prima di sorpassarti, i francesi hanno la pessima abitudine di seguirti a meno di due metri dal sedere della moto per almeno 5 Km. Quindi tu hai l’ansia che se ti succedesse qualcosa, finiresti nell’auto di quello dietro. 

Alla fine sono arrivato a Carcassonne ed il tempo è peggiorato (che cacchio direte voi). Appena iniziato a piovere ho urlato nel casco

E adesso basta! Mi hai rotto veramente i coglioni!!

Ha smesso immediatamente…giuro…tipo cartone animato. Il Kyriad hotel è fantastico. Non è a Carcassonne, è a crica 20minuti, le stanze sono pulite e profumano. Il concierge si chiama Yvan è parla 4 lingue tra cui l’italiano. È stato cordiale ed educato. Ora il problema è cosa fare. Il meteo è piuttosto incerto ed io vorrei sfruttare più tempo possibile, quindi penso che a breve uscirò e raggiungerò Carcassonne per un giro turistico ma non prima di aver controllato bene tempi e distanze.

Stranamente qui ci sono enormi problemi a trovare le pompe di benzina. Credetemi, da quando sono partito ne ho viste 2 praticamente. Sicuramente si tratta di una mera coincidenza ma non se ne trovano affatto tante nonostante le distanze che si percorrono sono innumerevoli. Per fare il pieno (il 98 ottani stava a 1,6 euro a litro) sono dovuto entrare in un paesino e riuscire. Niente di eclatante, se uno si organizza non è un problema ma, rispetto alle strade italiane, ne hanno davvero molte di meno (almeno così mi pare). Vi lascio alle foto. Rimanete sintonizzati!

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