La “prepotenza” del motociclista

Ieri, mentre tornavo a casa con mio fratello, mi è stata fatta notare una cosa in merito al comportamento del motociclista. Una cosa che, per un motociclista è qualcosa di “scontato” (o per lo meno dovrebbe esserlo) ma che, in verità, è qualcosa di importante e che potremmo riassumere con il motociclista è un prepotente.

Ore 19:30, entriamo in piazza Mazzini (Roma) con la moto e ci infiliamo nel turbinio di auto: tra queste due hanno un’andatura molto incerta nonostante siano già nella corsia di scorrimento. Senza alcuna brusca accelerazione decido di scartarle e “mettermi al sicuro” mentre la macchina dietro di me inizia a suonare poco dopo.

«Sono assurdi! Hai visto come guidano? Vanno dritti, senza girare la testa per guardare chi viene da destra, chi s’immette e chi sta uscendo!» commenta mio fratello dal casco.

«Noi siamo stati più prepotenti, abbiamo fatto una manovra decidendo anche per loro!»

Ed in effetti ci è andata bene: un motociclista, rispetto ad un automobilista si muove di più (gli è anche più semplice) ma all’interno di una piazza ampia e piena di possibili immissioni/uscite, anche l’automobilista dovrebbe accertarsi di ciò che avviene attorno a lui.

Pochi metri dopo, dovendo uscire dalla piazza, abbiamo assistito alla medesima scena dove però il prepotente è stato il guidatore di un motorino che, trovandosi tra due auto che procedevano incuranti “una contro l’altra” ha schivato le due auto e si è messo al riparo. Stessa scena, stessa suonata di clacson.

Secondo me il dinamismo che ti restituisce un mezzo a sue ruote (in teoria anche un monopattino) è completamente diverso da quello che ti riporta l’auto. Non puoi “addormentarti” alla guida perchè sei troppo impegnato a bilanciare velocità, ciclistica, ed il mondo intorno a te.

Diversamente mi capita spesso di vedere automobilisti “inerti” tendere a procedere su linee rette anche in condizioni in cui si richiederebbe particolare velocità di azione. Per chi è di Roma, scene come queste si vedono molto bene nelle piazze grandi: piazza Mazzini, piazza Venezia, sono classici esempi di situazioni in cui è necessario avere una guida pulita e reattiva.

Piazza Venezia (Roma) vista dall’alto

Decidere per gli altri

In definitiva si tratta di prendere una decisione anche per gli altri secondo me: sei alla guida e l’altro per non girare la testa ignora la tua presenza. Devi decidere se mantenere la tua andatura, accelerare o rallentare ma, in ogni caso, la manovra avrà un impatto per te e per gli altri intorno a te. Bisogna decidere velocemente ma con precisione per evitare di causare problemi alla viabilità e anche possibili incidenti. Si tratta di fare manovre mai brusche ma che abbia una “linearità” e una “logica esecutiva” tale da non alterare la dinamica di traffico.

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