Innsbruck

Sarei dovuto andare in treno…non è andata così. Vi racconto un po’ di cose.

Strade e pedaggi

Di buon mattino inizio il mio viaggio alla volta di Innsbruck. Prendere il treno era una delle opzioni ma alla fine non ho resistito.

Il primo pedaggio è quello dell’autostrada che si paga con il Telepass. Quando arrivo al secondo casello la T di Telepass è su una cassa ordinaria. Una zelante e bellissima ragazza mi prende il numero di targa e alza la sbarra. Niente carta, niente contanti. Il terzo casello è quello del San Bernardo e lì il Flex non ha funzionato. Tuttavia si viene automaticamente incolonnati in una cassa automatica e il bancomat fa la magia. 11 euro di pedaggio e passa la paura.

Per qualche ragione oscura il Garmin cessa la sua attività appena fuori l’autostrada. Assurdo. Obbligandomi a fermarmi in una zona industriale e ad utilizzare il cellulare con zio Google. Che tristezza…

Arrivo in hotel e iniziano le peripezie per il parcheggio.

Parcheggiare le moto ad Innsbruck

Ve la faccio breve:

  • Il punto informazioni non sapeva nulla.
  • Il sito del comune non riporta le notizie.
  • La polizia non sapeva come comportarsi

Alla fine preso da una specie di sconforto kafkiano prodotto dal fatto che nemmeno le autorità sanno come comportarsi con le regole de sistema (chi ha letto “Il Castello” da bene di cosa parlo…) mi sono deciso a tornare verso la moto.

Credetemi camminavo a testa bassa quando noto una stampante portatile e deduco che sia l’omino dei parcheggi. Figuratevi, sembrava avessi visto Dio.

Lui cordialissimo mi spiega che:

  • Puoi parcheggiare gratuitamente nelle strisce blu.
  • Puoi restarci il tempo che vuoi.
  • È preferibile parcheggiare in verticale per non osteggiare eventuali altri parcheggi.

Mi spiega anche qualcosa sul “rosso” e la possibilità di passare per le moto in talune situazioni. Simpatico, sorridente, in meno di 10 minuti mi da le informazioni che un portale, un dipendente pubblico e tre poliziotti non mi hanno dato. Peccato non ci fosse un bar vicino perché gli avrei offerto qualcosa. È stato un mito! E ora?? Ora Innsbruck!

Quanto è grande Innsbruck?

Innsbruck è piccola ma proprio piccola. Per vedere i luoghi più particolari e fuori mano come l’alpenzoo potete usare gli autobus o, molto più semplicemente, la moto. La città si visita in pochissimo tempo a piedi quindi prendetevela comoda!!! Il punto informazioni è al centro e generalmente non c’è molto da attendere. Io quando sono andato non ho trovato fila.

Alle 17:00 sono andato in stazione a prelevare Priscilla che arrivava da Roma via Bolzano. Dall’albergo alla stazione 23 minuti a piedi e sì che il nostro appartamento non è in centro!

Guardatevi attorno

Oh ma Innsbruck stupisce per il mare di mode, tendenze e stili che si mischiano. Giovanissimi che provano mode nuove sfrecciando in sella a biciclette che qui la fanno da padrone. Il cambio architetturale annuncia l’arrivo alla stazione: palazzi meno rifiniti ma comunque integrati nell’urbanistica. Per il resto sto maturando che le stazioni sono tutte più o meno uguali nei paesi liberi. Vagabondi, scalmanati e anche qualche artista.

L’architettura moderna è ben integrata

L’architettura più moderna è ben integrata anche perché immersa in prati e giardini che accompagnano lo sguardo ammorbidendo l’impatto. Ogni angolo può offrire aspetti interessanti e da verificare e fotografare.

Alpenzoo

L’Alpenzoo non è esattamente uno zoo, è più una riserva adibita a zoo. Una sorta di parco naturale in cima ad una montagna che ospita una grande quantità di animali.

Gli animali sono sempre una gran soddisfazione da vedere ed è stata proprio una bella esperienza che consiglio a tutti. Ci terrei a condividere una foto…Penso di aver aspettato dieci minuti che un avvoltoio facesse il suo volo spiegando le ali enormi e quando lo ha fatto ho estratto il cellulare con la rapidità di un pistolero, attivato la fotocamera e scattato la foto. Ma la fotocamera era in modalità selfie e il risultato è questo…

Lo scatto incriminato

Costo del biglietto intero 13,00 euro.

Noi siamo stati dalle 09:00 alle 12:30. Si raggiunge con il bus W.

Nordkette

La funivia che vi porta sulla cima dei monti costa davvero tanto e quindi abbiamo ripiegato per la “soluzione dei poveri” ossia prendere la funicolare e fare solo il primo tratto (€24 per entrambi). La stazione è vicino al centro di Innsbruck e si riconosce per la sua struttura futuristica. Si scende e lì c’è la funicolare che da sottoterra vi porta al primo checkpoint.

Il costo a persona per la tratta totale è di circa 50 euro! Indubbiamente è un’esperienza interessante ma se leggerete le recensioni su GoogleMaps vi potreste ritrovare a spulciare storie di chi considera eccessivo l’importo. Questioni di gusti…o per meglio dire si tasche.

Anche se vi siamo fermati prima siamo contenti!

Schloss Ambras

Il castello è a sei fermate dalla linea M e L biglietto intero costa 16 euro a persona al momento. Da diritto di accesso a due strutture: quella bassa con le sale delle armature e delle meraviglie e il castello vero e proprio che è in alto.

Tra le caratteristiche più interessanti c’è la mostra dei dipinti dei “diversi”: persone affette da varie patologie che frequentavano la vita mondana. Lo scopo è porre il visitatore davanti al tema dell’inclusione e del concetto di normalità tema oggi molto in discussione. Purtroppo questa mostra non era fotografabile. Spettacolari a dir poco i mobili in legno opera di raffinati ebanisti che lasciano davvero senza parole.

Kristallwelten

Il parco di attrazioni Swarovski è a trenta minuti da Innsbruck e lo abbiamo raggiunto via autobus comodamente. Si tratta di un parco a tema Swarovski con molte “sale esperenziali”: alcune sono davvero suggestive come gli ologrammi (creati tramite i diamanti Swarovski) che parlano di pace. Vedere Martin Luther King guardarti e dire “I have a dream” vi confermo che fa un certo effetto.

Alla fine se volete godervi un pomeriggio diverso, magari facendo divertire i vostri figli oltre che voi, vi consiglio di fare questa esperienza.

Erano almeno trent’anni che non salivo su una giostra ma lei…

Speck e altre caratteristiche

Questo sì che è un tagliere!

A pranzo del secondo giorno siamo andati in una speckeria dove in due abbiamo speso 38 euro bevande incluse. Ottimo il cibo che era tutto della zona! Appena accedete al centro sulla destra trovate questo piccolo ritrovo per amanti dello speck.

Sempre in tema di cibo vi raccomando di provare la Kaiserschmarrn (la torta del Kaiser). È una torta tipica austriaca di cui ne ho scritto qui.

Uomini e donne possono indossare i completi tradizionali con i tipici pantaloncini in pelle. I completi sono belli ma non propriamente economici…

Chiesa di St. Jakobs

Questa cattedrale del XVIII secolo è semplicemente bellissima e rispetto a molte altre ha un carico artistico significativo. Guardate che meraviglia!

Per fare le foto all’interno è necessario pagare un obolo di 1 euro. Il nome italianizzato è: Duomo di San Giacomo.

Ci sarebbe anche un’altra chiesa che però era chiusa ed è la Chiesa del Corte con Cappella d’Argento. Le foto le potete trovare su Internet e spiace non essere riusciti ad entrare perché prometteva decisamente bene!!

Qualche conclusione

Non è economica ma…

Allora, Innsbruck non è economica prova ne sia che quando ho detto all’hotel manager i costi del parcheggio privato di una moto ha dovuto riconoscere che erano “really to expensive”. Però c’è da dire che parte del problema è il potere d’acquisto di noi italiani perché se vi fermate in molti posti più costosi noterete che a mancare siamo proprio noi italiani. Ci sono tedeschi, francesi, inglesi ma non italiani e non spagnoli. Questo dovrebbe far riflettere. Ad ogni modo vi metto il prezzo delle bevande di una pasticceria in centro (molto buona).

Prezzi di riferimento

Turisti? Anche no…

Noi abbiamo frequentato molto il “centro turistico” ma la verità è che gli austriaci stanno spesso lontano da molti locali esattamente come noi italiani stiamo lontani da quelli turistici. Chi vive a Roma non si sognerebbe mai di andare a mangiare nei pressi del Vaticano in uno di quei bugigattoli dove una carbonara viene servita a 18 euro accompagnata da un cappuccino. Non è quella la “tradizione italiana”. Appena oltre i negozi ci sono locali dove i menù non sono multi-lingua. Dove gli abitudinari sono tedeschi e dove, però, non troverete sette varianti dei canederli.

Conclusioni

Questa è la nostra ultima sera qui ad Innsbruck. Siamo stati benissimo, i mezzi pubblici ci hanno permesso di esplorare zone remote senza difficoltà grazie anche alla “Welcome card” messa a disposizione dall’albergo che offre molti sconti tra cui il viaggio gratuito sui mezzi pubblici. Abbiamo vissuto un piccolo sogno. Ora cena e poi bagagli, domani si torna a Bolzano! ISO Innsbruck e grazie di tutto!