C’è stato un momento in cui ho pensato fosse un sogno. Il corridoio della nave deserto e le luci sparate neanche fossimo a Las Vegas, mi muovevo in un silenzio onirico, tra pavimenti lucidi e riflessi brillanti. È durato un attimo, giusto il tempo di vedere alla mia destra un motociclista, ebbi la sensazione di fissare uno specchio. Giacca aperta, sguardo stanco ma aggressivo, tipico di chi deve reggere ancora ed è abituato a stare sotto fatica. I nostri occhi si sono incrociati, mi sono rivisto in lui l’anno prima.
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