La risposta di BMW non si è fatta attendere…

A seguito di quanto era successo durante l’ultimo cambio gomme (per chi volesse leggere può cliccare qui), ho inviato una mail e un FAX al Customer Service BMW con la speranza di una loro riposta. Questo avveniva il primo agosto, ecco la loro replica.

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Recensione della cintura lombare Thor Force2

Il prodotto di cui voglio parlarvi oggi è la cintura lombare Thor Force, un prodotto tipico per chi fa cross ma eccezionale per il supporto della schiena . Come forse alcuni di voi avranno sentito, molti amanti di moto sconsigliano l’utilizzo delle cinture lombari. Anche i medici raccomandano di farne un uso moderato ed è per questo che, in questo articolo, oltre a presentarvi il prodotto, vi spiegherò cosa mi è stato raccomandato circa questa tipologia di prodotto.

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Recensione: Marsupio Kappa

Oggi voglio parlarvi del marsupio KAPPA che ho acquistato per il viaggio in Francia. Si tratta di un ottimo prodotto composto da 5 tasche di cui 2 laterali, 3 frontali. La tasca centrale, che si estende dietro le altre due frontali, ha un divisorio interno molto ultile per separare gli oggetti. Le due tasche frontali sono rigide e consentono di aprire le cergniere in sicurezza. La tasca centrale ha la zip a chiusura quasi stagna come potete notare dalle foto. La fibia di aggancio è solida, di dimensioni generose per consentire un uso comodo con i guanti. Il costo si aggira intorno ai 30 euro. Il materiale di costruzione è il POLIESTERE 840D.

 

 

La parte interna è traspirante e la cinghia ha un piccolo passante per evitare che l’avanzo di fettuccia vada in giro svolazzando all’aria. È un prodotto molto semplice ma ben costruito. Ottimo in autostrada per le monete al casello o per una sosta all’autogrill. Le tasche sono capienti e ben proporzionate agli smartphone. Molto valido come prodotto.

L’inchiesta di inSella sui furti ci porta in Ucraina

Oggi, grazie al link postato su Facebook da un amico, vorrei dare evidenza anche io di un’importante inchiesta che l’editoriale inSella.it sta portando avanti. Si tratta di un’inchiesta basata sulla segnalazione di un lettore che, dopo due anni dal furto della sua moto, l’ha ritrovata (con tanto di targa italiana ben in vista nella foto), in vendita su un portale ucraino. In sella pubblicizza due link in cui vengono vendute moto. Nonostante le denunce e le relative integrazioni fatte dal lettore, nessun tipo di azione legale verrà intrapresa dalle forze dell’ordine, poichè l’Ucraina è fuori dall’Unione Europea. L’unica forza di polizia autorizzata ad attivarsi è l’Interpol che, per scarsità di segnalazioni, non può intervenire. Immaginate il senso di frustrazione, impotenza e anche la sofferenza di chi vede la sua moto “in vetrina” a due anni dal furto, senza poterla prendere. Vi invito a leggere l’articolo di inSella e dare un’occhiata ai siti da loro riportati e che, per brevità, riporterò anche io:

 

http://auto.ria.com/

http://www.motosale.com.ua/

Report di viaggio ITA-FRA 2014: il 20esimo miglio

 

Il secondo giorno è stato, senza dubbio, carico di emozioni e di fatica ma tutto è andato bene. Un po’ di storia e un po’ di consigli per chi desidera intraprendere questo viaggio, agli altri lascio un po’ di cronaca per viaggiare con me.

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Report di viaggio ITA-FRA 2014: il primo giorno

 

È successo, alla fine sono partito e con me è iniziata questa fantastica nuova avventura di 9 giorni. Sul sito potrete essere informati delle mete, del mio ritorno e dei miei progressi ma, prima di ogni cosa, vorrei fare una dedica importante a questo primo giorno, una dedica a tre persone che hanno permesso questo viaggio e poi raccontarvi l’esperienza del viaggio.

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Arles: un gioiello dei romani in Francia

Ho deciso di dare un po’ di spiegazioni perchè, con un certo stupore, nessuno mi ha domandato come mai io abbia scelto delle mete piuttosto di altre e forse alcuni hanno pensato che fosse stato del tutto casuale. Tra esse ve ne è una che pochi riconosceranno ma, nel frattempo, vi voglio parlare di Arles…un gioiello come poche città.

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Ancora sulla velocità in moto

 

La moto è disciplina. A me piace pensarla così e, alcuni vecchi visitatori di questo blog sanno che, ciclicamente, io dedico un post sulla velocità e la disciplina. Io non sono un perfezionista, anche io commetto infrazioni quotidianamente ma, a differenza di altri, evito di fare quelle che comunemente chiameremmo ca**ate. Dopo aver imparato a frenare….imparate ad andare piano o non sarete mai dei motociclisti.

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Recensione Metzler Tourance Next con sorpresa…

Alla fine le Anakee II hanno fatto il loro corso e, come promesso, sono state sostituite dalle Tourance Next, il nuovissimo prodotto di casa Metzler. La scelta è dipesa dal fatto che, in questo primo anno con il GS, le strade asfaltate sono state il 99% dei casi e quindi, considerando l’aumento di tenuta e la durata, le Tourance si sono dimostrate la scelta migliore.

Prima di lasciarvi alle mie impressioni però, vorrei dedicare qualche riga a raccontarvi uno spiacevole episodio che ho scoperto oggi. La concessionaria BMW che mi ha venduto la moto è la BMW Roma di via Anastasio II. La moto, tuttavia, è stata preparata nell’officina di via Prenestina 2013. La moto aveva avuto già dei problemi all’alternatore ma, su quelli, ero passato sopra convinto che i tecnici BMW avessero fatto del loro meglio e non avessero capito la reale gravità dell’intervento. Oggi però, quando i ragazzi di Motogomme Donati hanno smontato lo pneumatico, si sono resi conto di una cosa agghiacciante. La BMW, che aveva cambiato le gomme al momento della consegna della moto (e si presuppone anche la camera d’aria), ha installato nella ruota posteriore una camera più piccola che, essendo stata gonfiata oltre misura, ha resistito tutti questi chilmetri iniziando però a spaccarsi.

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Gita alle Grotte di Pastena

Oggi c’è stata la gita in moto alle Grotte di Pastena: un complesso di cavità, situate nel comune laziale di Pastena, in provincia di Frosinone nell’Italia centrale. Scoperte nel 1926 dal barone Carlo Franchetti e divenute turistiche già l’anno successivo, sono gestite dal “Consorzio Grotte Pastena e Collepardo”. Le cavità sono suddivise in due rami: Quello “attivo” inferiore e quello “fossile” superiore.  Le Grotte di Pastena hanno restituito anche numerosi reperti archeologici relativi a sepolture ed offerte di carattere rituale risalenti ad epoca preistorica (Neolitico ed età del Bronzo). I materiali rinvenuti durante gli scavi, effettuati dall’Università di Perugia e dalla Sovrintendenza Archeologica del Lazio tra il 2001 e il 2008, sono ancora in corso di studio e solo parzialmente pubblicati. Di notevole interesse comunque è il ritrovamento di un’ascia ed un pugnale in bronzo risalenti alla media età del bronzo (XV secolo a.C. circa) sul fondo di uno dei laghetti interni al ramo attivo delle grotte; si tratta di offerte rituali tipiche di questo periodo legate a figure maschili molto importanti all’interno della comunità.

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BMW F 800 GS: limiti e pregi della ruota da 21

La gita di ieri alle Grotte di Pastena, ha fatto sorgere alcune considerazioni (note) circa le prestazioni del BMW F800GS. Penso che queste piccole e semplici constatazioni, possano essere di aiuto per chi vuole cimentarsi nell’acquisto della moto, soprattutto se, come me, proviene da una naked.

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2014 – Italia – Francia: il viaggio

 

È iniziata quasi per caso questa avventura. In mezzo a mille incertezze, mille difficoltà ma alimentata da una strana energia. Poi c’è stata una lunga pausa in cui, apparentemente, sembrava non dovesse accader più nulla e infine, quasi per magia, tutto si è sbloccato e…si parte! L’estate 2014 la facciamo in Francia.

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Italia-Francia (2014): l’itinerario

L’itinerario del viaggio è riassumibile così.

GIORNO 1 – 11/08/2014 – Roma – Varazze
GIORNO 2 – 12/08/2014 – Varazze – Cannes
GIORNO 3 – 13/08/2014 – Cannes – Arles
GIORNO 4 – 14/08/2014 – Arles – Carcassonne
GIORNO 5 – 15/08/2014 – Carcassonne – Rennes le Chateau – Col de Belein

Per un totale di 1.226 Km.

 

GIORNO 1 – ROMA -> VARAZZE

Chilometri: 492 Km

Tempo di viaggio: 5h

Tipo: Autostrada

 

GIORNO 2 – VARAZZE -> CANNES

Chilometri: 232 Km

Tempo di viaggio: 6h 30m

Tipo: Interne

 

GIORNO 3 – CANNES -> ARLES

Chilometri: 232 Km

Tempo di viaggio: 3h 40m

Tipo: Strade Interne

Note: la strada prevede il passaggio per la splendida DN7 raccomandatami da Mojster. Questa particolare lingua di asfalto si innalza anche oltre i 300 metri e ci riconduce al livello del mare nella zona di Arles. La bellezza consiste in una grande varietà di scenari e stili di guida, il tutto in mezzo ad una natura che accompagna ininterrottamente il pilota.

 

GIORNO 4 – ARLES -> CARCASSONNE

Chilometri: 223 Km

Tempo: 3h 30m

Tipo: Strade Interne

 

GIORNO 5 – CARCASSONNE -> RENNES LE CHATEAU -> COL DE BELEIN 

Chilometri: 174 Km

Tempo: 3h

Tipo: Strade Interne

Un rimedio efficace contro i furti di moto

Negli ultimi anni sta aumentando il numero dei furti di moto (solo nel 2010 erano 13.783). In questo blog abbiamo parlato spesso dei furti: sappiamo che avvengono tra le 23:00 e le 06:00 del mattino e che consistono, spesso, nel caricare la moto all’interno di un furgone schermato. A quanto pare, però, esiste un metodo di difesa veramente efficace che si integra con il mondo delle forze dell’ordine: si chiama LoJack.

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Chi Sono

Sono un appassionato di moto. Appartengo alla classe ’84 e ho imparato a conoscere le due ruote gradualmente. Non sono un corsaiolo e mal digerisco i club e le associazioni motociclistiche perchè ho un’indole piuttosto solitaria e quindi prendo le uscite in gruppo a piccole (e rare) dosi. Della moto amo la sua capacità di trasmettere emozioni ma anche il suo potere di far socializzare le persone. Considero, per questo motivo, estremamente civile il saluto tra motociclisti (cosa di cui assolutamente non mi privo). Non ho automobile, nè bicicletta. Il mio mezzo di spostamente principale è lo stesso di cui mi sono innamorato anni fa. Nel corso del tempo ho cambiato diverse moto, ve le mostro dalla più recente alla più vecchia.

 

U.S.S. EXPLORER: la quarta moto

 

 

Splendido esemplare della casa BMW, si tratta di un F800GS del 2009 con computer di bordo, manopole riscaldate e altri piccoli gadget aggiunti da me. Il cambio rispetto le precedenti (tutte naked) è stato determinato da una svolta nella mia vita che mi ha portato ad adottare una guida più tranquilla e più idonea al viaggio.

U.S.S. FALCON: la terza moto

 
 
Innamorato della Z ho ripetuto l’opera e l’ho comprata nuova. “Perché ?” direte voi. Semplice, non me la sono goduta abbastanza e, questo nuovo modello, come potrete notare dalla foto (benché scattata di notte), ha una peculiarità. Il motore non è più nero e metallo ma solo nero. Su questa moto ho veramente poco da dire, tranne che il mio amore continua ed è più forte di prima.
 
 

U.S.S. METIS: la seconda moto

 
 
Entrai dal concessionario Kawasaki perché fui ingannato da una foto della er-6n che poi, dal vivo, non trovò il mio consenso. Quasi per caso mi girati e la vidi lì, ferma, muscolosa, aerodinamica e aggressiva. Massiccia e pronta a mangiare asfalto.
Metis (dea della saggezza…indovinate chi ha scelto il nome?) era una Kawasaki Z750. Molti conoscono per fama questa moto. Leggera, stabile, aggressiva sia a bassi giri che in “alte frequenze”. Metis ebbe un destino infelice: dopo un anno e due giorni mi fu rubata. Sotto casa nel giorno dell’alluvione di Roma. Metis fu la prima moto a cui iniziai a fare manutenzione da solo. Niente di che, lavaggio della catena, copri pignone, insomma piccole cose che feci con piacere per questa splendida moto. Di seguito alcune foto del prima e dopo il lavaggio del copri pignone.
 
 

U.S.S. MINERVA: la prima moto

 

 

Una Suzuki SV650 del 2009 con 8 passaggi di proprietà. Amichevolmente era definita una “prostituta” perché era andata indistintamente con tutti: giovani, adulti, uomini, donne ma era fantastica. Il nome nacque dall’unione di due passioni: Star Trek (che amo per il concetto di “esplorazione”) e la storia greca. Il nome Minerva fu dato dalla mia ragazza in quanto era dea della saggezza (un messaggio subliminale femminile). Il logo sulla coda è stato disegnato dalla mia ragazza
Minerva ha avuto la vita di circa due anni e mi ha accompagnato in avventure uniche che, probabilmente, vi racconterò. Ha retto climi impossibili, con temperature ampiamente sotto zero e mi ha portato su territori che avrebbero fatto comodo solo ad un GS o ad un Transalp.
 
 

Fu lei a farmi innamorare del tutto delle moto e a trasformarmi in un vero motociclista perché, essendo una moto vecchia, era piena di difetti. La sospensione anteriore era morbida dalla fabbrica ma la vecchiaia l’aveva resa ancora più molle. La frizione mi ha sempre dato alcuni problemi ma, nonostante questo, me ne innamorai così tanto da far incidere il suo nome e il suo logo sul serbatoio e la coda (come da foto). Quando me ne liberai la chiamavo “vecchia signora” ma trovò subito un altro spasimante e destino a voluto che, per un po’ di tempo dopo la vendita, alcune persone che la conoscevano la videro girare per Roma.

 

 

In caso di incidenti con un veicolo straniero

Credo che questo articolo sarà molto utile a chi viaggia (anche in moto) e proviene dal sito del Coordinamento Italiano Motociclisti. L’articolo spiega chiaramente cosa fare quando abbiamo un incidente con un veicolo straniero e come fare per sbrigare le faccende burocratiche. Attenzione perché l’articolo non si limita a dare indicazioni al perimetro dell’Unione Europea ma si estende anche a quei paesi che non ne fanno parte e che, di conseguenza, seguono altre regole. Vi invito alla lettura.

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Giro del Mondo in moto…

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No, non è una follia, è l’idea di Totò Le Motò, persona stupenda di cui vi avevo parlato in questo articolo e grande amante della moto, nonché splendido viaggiatore. Ebbene, Totò e la sua compagna, Peppina, saranno i protagonisti di una singolare ma meravigliosa avventura: il giro del Mondo in Moto. Sul suo blog si legge…

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GERMANIA: perde la ruota posteriore in autostrada

In questo blog ne abbiamo parlato spesso: la manutenzione della moto è una cosa fondamentale. Fatela, rispettate le scadenze e ricordate che chi mette le mani sulla vostra moto, in un modo o nell’altro, contribuisce a farvi rimanere in vita…o alla sorte contraria. Quello che vi sto per raccontare è un caso di negligenza e l’articolo originale è di Andrea Perfetti di Moto.it (qui trovate il link…sapete che odio copiare). Sostanzialmente un motociclista tedesco, impegnato a viaggiare in autostrada con la moglie, all’improvviso perde la ruota di dietro. La moto sbacchetta sempre di più fino a quando, inevitabilmente, finisce a terra con pilota e zavorrina. Fortunatamente nessuno si fa veramente male ma, ovviamente, all’arrivo della polizia vengono fatti immediatamente i primi rilievi e ciò che si scopre ha dell’incredibile.

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Moto e Postura: torniamo a parlarne

Torniamo a parlare di un argomento tanto caro ai motociclisti, quanto di difficile attuazione: mantenere la corretta posizione in moto. Ho trovato un sito ben fatto, scritto con criterio e competenza (da un chinesiologo), che analizza tutti gli aspetti critici del viaggio in moto, proponendo utili consigli.

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Questione di targa

Dopo aver installato le valige laterali sulla mia F800GS, ho notato una cosa una cosa particolare: la targa era diventata tremendamente lenta. Per l’installazione, infatti, il negoziante aveva dovuto logicamente staccare il porta targa e, nel reinstallarlo, ha utilizzato dei rivetti ad espansione. Quello che sto per descrivere, infatti, è la differenza sostanziale di questi piccoli oggetti e alcuni accorgimenti sulla sicurezza della vostra targa.

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GIVI propone il suo primo motoraduno

Tra le novità di spicco presentate sul sito di GIVI vi è anche quella di un fantastico motoraduno: il primo per la casa italiana.

Come potete notare dal riquadro che ho inserito nel sito, si tratta di una tre giorni passati nelle dolomiti a fare tornanti e strade meravigliose. Il programma dell’evento lo trovate qui. Oltre all’escursione motociclistica (che impegnerà tutto il giorno – 09:30-18:30), vi segnalo anche che sarà presente lo stunt rider Andrea Betti e una selezione di prodotti enogastronomici locali.

Un motociclista speciale: Totò Le Motò

Questa volta vorrei parlarvi di un motociclista molto speciale: Totò Le Motò (http://www.totolemoto.it). Di lui si legge molto su suo sito, che vi invito a visitare, io ho estratto alcune parti della sua biografia.

Dal 2006 è sempre stato un crescendo di km attraverso posti e genti sempre più diverse. Ho capito che per me viaggiare è cercare storie, facce, gente ed emozioni prima ancora che monumenti o città. E’ la scoperta del mondo inteso come insieme disordinatamente organizzato di culture e facce e storie. Ogni incontro, paesaggio o situazione nuova il più delle volte si traduce nella conoscenza di un pezzo in più di me stesso. E una volta che si comincia è davvero difficile pensare ad altro.

Raggiungere una meta diventa un pretesto per stare sulla strada e l’imprevisto è il motore delle esperienze.

Mio padre mi ha trasmesso la curiosità per il mondo, mia madre la capacità di comunicare al di là delle barriere linguistiche. Entrambi mi hanno insegnato il rispetto dell’essere umano e la sua dignità a prescindere da pelle, credo, lingua e passaporto. Questo punto di vista e la condizione di apparente svantaggio del guidare una moto a migliaia di km da casa hanno sempre attirato la benevolenza degli autoctoni, portandomi in situazioni che difficilmente avrei vissuto con altri veicoli.

Di recente ho scoperto la gioia di raccontare le storie che incontro sul mio cammino.

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Sesta Edizione Motodays 2014: boom di affluenze e novità

Roma dal 6 al 9 marzo si è trasformata nella capitale delle due ruote. Nei locali della Fiera, infatti, è andata in scena la sesta edizione della kermesse Motodays 2014, che ha offerto a tutti gli appassionati molti motivi per lustrarsi gli occhi. Tra le ultime novità del mercato e le nuove versioni tirate a lucido dei modelli più classici, praticamente tutte le più importanti case costruttrici del mondo non sono volute mancare all’appuntamento, arricchendo la quattro giorni romana come mai prima. Alla fine, i visitatori sono stati circa 143.800, numeri di tutto rispetto e in linea con le presenze dello scorso anno quando, però, ad attirare il pubblico c’erano, insieme a quelli del Motodays, anche gli stand del salone BiciLive dedicato alle biciclette. Le belle giornate di primavera che hanno baciato Roma all’inizio di marzo hanno sicuramente agevolato la partecipazione, così come la presenza delle bellissime ragazze che, in queste occasioni, non mancano mai in ogni stand.

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Consigli ai nuovi potenziali piloti donne e uomini

Questo post nasce dopo aver avuto, in più di un’occasione, la richiesta da parte di amici/che di esprimere un’opinione circa l’acquisto o meno di moto. Siccome, l’acquisto di una moto è una scelta troppo personale, non ho mai voluto scrivere di questo ma, continuando a venir fuori le domande, ho deciso di arrendermi all’idea di farci sopra un post. Però vi avverto…avrà un tono un po’ polemico.

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Sicurezza in moto. Caschi, Test Sharp e Affidabilità

Questo articolo nasce dal vostro interesse per il test Sharp e, più genericamente, dalla sicurezza dei caschi. Come sapete, in più di un occasione, questo blog ha parlato del famoso test Sharp (ad esempio in questo articolo) e, benché ne abbiamo esaltato le importanti caratteristiche, è opportuno comunque fare qualche precisazione. Abbiamo raccolto video e informazioni utili sulla produzione dei caschi, fate un giro con noi nelle fabbriche più famose.

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BMW F800GS – Tagliando dei 40.000 KM

Ci siamo, la mia BMW è arrivata a 40.000 chilometri ed ora è tempo del tagliando. Questo articolo si occuperà di recensire il comportamento di BMW in merito all’intervento, riportando modalità, costi, servizi e tutto ciò che é affine. La sede incaricata del tagliando è la filiale:

BMW Motorrad di via Anastasio II, 71, Roma

In aggiunta al tagliando, per ragioni lavorative, ho richiesto a BMW una moto sostitutiva dal costo di 30,00 euro al giorno. Ecco il resoconto di come è andata.

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Guadagnolo – Mentorella

Questo sabato siamo tornati al monte Guadagnolo ma con una novità: siamo passati al Santuario della Mentorella, celebre per le frequenti visite di Papa Giovanni Paolo II. Il pranzo è stato fatto al Ristorante da Peppe (qui il link alla pagina Facebook). La gestione ci ha voluto deliziare con alcuni dolcetti alla fine del pranzo e, accanto alla bistecca, ha aggiunto una squisita fettina di pancetta. Ovviamente senza alcun sovrapprezzo. Vorrei precisare una cosa: il gestore non sapeva chi fossi, né l’esistenza di questo blog. Il suo è stato un gesto veramente autentico che ho deciso di ripagare con questo post con cui, anche voi, potrete avere la dimostrazione della professionalità e della bontà di questo ristorante.

La Iena lo raccomanda…fidatevi. Vi lascio alle foto di oggi.

Accessori moto 2014: comparazione cataloghi

Il 2014 è iniziato e le principali case di produzione di accessori per moto hanno rilasciato i loro cataloghi. Ecco un’analisi comparativa fatta dei principali prodotti e delle principali novità!

Viaggiare in moto non costituisce solamente una modalità di trasporto, una semplice alternativa all’auto o al treno, ma una vera e propria filosofia di viaggio. Lo è a tal punto che spesso la destinazione passa in secondo piano rispetto al viaggio stesso: si potrebbe dire, parafrasando il filosofo britannico Hobbes, che il piacere sta nei momenti che precedono il raggiungimento della meta, non nella meta in sé. Il viaggio il moto racchiude una serie di sensazioni, percezioni, emozioni, difficilmente comparabili a qualsiasi altra tipologia.

Per affrontarne uno in totale sicurezza è necessario monitorare costantemente le condizioni del mezzo, sia per quanto riguarda le prestazioni che per la documentazione necessaria. Prima di partire è fondamentale accertarsi che sia tutto a posto, senza tralasciare la regolarità della polizza assicurativa, su cui si può risparmiare scegliendo un’assicurazione al telefono come questa. Esistono infatti degli ottimi siti comparatori nei quali è possibile confrontare in pochi click tantissime polizze per auto e moto, in modo tale da scegliere quella più conveniente e adatta alle proprie esigenze.

La sicurezza è un elemento imprescindibile per affrontare un viaggio in moto tanto quanto il comfort alla guida. Le aziende più importanti nel settore, come la Touratech, la Hepco-Becker e la SW-Mototech, sono sempre in prima linea nell’offrire ai motociclisti una serie di prodotti e accessori che possano migliorare la loro esperienza di guida, e proprio in questi giorni hanno rilasciato i nuovi cataloghi relativi al 2014. In questa sezione andremo a comparare le ultime novità in materia di bauletti e borse da applicare alla moto, fondamentali per i lunghi viaggi, con nuovissimi design e specifiche tecniche che promettono di soddisfare anche gli utenti più esigenti.

Ma procediamo con ordine: ecco gli arrivi più importanti offerti dalla Touratech, che consente di sfogliare in modo pratico il proprio imponente catalogo direttamente online cliccando qui

Partiamo con la pratica borsa da serbatoio realizzata da Kahedo, in Germania, che si adatta perfettamente alle sue fattezze, le cui dimensioni possono essere ampliate tramite l’apertura di una lampo. La borsa, interamente in cordura con rivestimento in teflon, è idrorepellente. Disponibile in due colorazioni ( nero e grigio ) al costo di 130€ ha una capacità che va dai 12 ai 17.5 lt.

La Hepco-Becker presenta due prodotti molto interessanti per quanto riguarda le borse da serbatoio, come l’Enduro Street, e la Street Tourer, disponibile in tre differenti misure: media, large ed extra-large. La prima, completamente impermeabile, è caratterizzata da tre tasche interne e tre esterne, con una chiusura circolare posta in cima e una copertura anti-pioggia integrata. Il volume della borsa varia dai 15 ai 20 lt, ed è dotata di pratici elementi di fissaggio. La seconda mantiene la stessa struttura della versione Enduro, ma si adatta meglio ad altre tipologie di moto, e come anticipato in precedenza, può essere acquistata in differenti misurazioni, con un volume compreso tra i 14/19lt della media ai 18/23 della extra-large.

swmotech

La SW-Motech ci offre invece ben cinque modelli differenti, di cui quattro appartenenti alla serie Quick-Lock Evo più una pratica collezione di borse con aggancio magnetico e a strappo. Ogni modello è disponibile sia in versione standard che personalizzata a seconda della propria moto, la cui lista completa è consultabile in modo pratico nel sito di riferimento, con prezzi compresi tra i 69€ della “Micro” e i 179€ della ” Gs”.

Passiamo ora ai bauletti in alluminio posteriori e laterali con la linea Zega Pro presentata da Touratech, che comprende tre nuovissimi modelli acquistabili opzionalmente con la pratica chiusura rapida “rapid track”. Il modello Topcase, più alto e stretto, viene accompagnato dalle varianti laterali And-S e And-Black, disponibili delle versione da 25 e 38 lt. Il pezzo più basso è quello del Topcase, che si aggira attorno ai 270€, mentre quelli laterali costano rispettivamente 325€ e 347€, con una piccola maggiorazione di 35€ se si sceglie la variante “rapid track”.

Tre modelli diversi anche per la Hepco-Becker, che alla versione Alu Standar fa seguire l’omonima Alu Exy e quella Explorer, dal design meno convenzionale. Il primo, più classico e disponibile in tre taglie differenti ( 35 , 40 e 45 lt ) mantiene delle linee più sobrie, mentre la versione Exclusiv si presenta in due modalità differenti per capienza, con una forma più bombata e gli angoli smussati. Il modello Explorer invece, ha una forma rettangolare con estremità trapezoidali, e come recita il nome stesso è più adatto ai lunghi viaggi e alle avventure sulle due ruote. La gamma di Topcase presentata da Hepco-Becker è dotata di tasche supplementari, supporti per borracce da viaggio e tante altre chicche che ne esaltano la praticità. Inoltre i tre modelli sono acquistabili nelle varianti laterali, che mantengono in tutto e per tutto le fattezze dei Topcase.

tray

T-Ray sono invece i modelli proposti da SW-Motech, che si differenziano per forma e caratteristiche. Il modello T-Ray appare decisamente bombato e rotondeggiante mentre quello Trax Evo rimane più squadrato, ricalcando a grandi linee la forma dell’Explorer prodotto da Hepco-Becker. Entrambe le linee sono disponibili nella versione laterale, mentre a fare la differenza è il prezzo. Decisamente più economico, il T-Ray oscilla tra i 60 e gli 80 €, con l’unica eccezione rappresentata dal modello black con capienza di 48 lt che si attesta sui 129€. Per quanto riguarda i Trax Evo, i prezzi sono decisamente più alti, ma comunque mediamente inferiori alle case concorrenti, non superando mai i 290€.

Infine, per quanto riguarda le borse stagne, c’è veramente da sbizzarrirsi, dal momento che le tre case offrono una ampia gamma di modelli differenti. Si parte dalla linea Ortlieb della Touratech, curatissima in ogni minimo dettaglio, con un buon rapporto qualità prezzo. La Hepco-Becker punta sul design ergonomico e rotondeggiante delle sue borse con la serie Street includendo la modalità “trolley system”, che permette di trasportarle in giro come una comune valigia grazie alle rotelle poste alla base. La Sw-Motech decide invece di puntare sull’ampia scelta a disposizione del cliente con un design meno raffinato delle concorrenti in favore di una praticità e multifunzionalità indiscutibile.

Moto e Dolori Muscolari: piccoli consigli

 

Dopo quasi due anni di esperienza, ho deciso di condividere con voi la mia conoscenza circa il tunnel carpale. Come forse saprete, questa patologia colpisce parrucchieri, informatici, motociclisti, operai, insomma tutti quelli che fanno un uso massivo dell’articolazione del polso. Non si tratta di una patologia dolorosa, bensì molto fastidiosa perché si manifesta con quella che tecnicamente viene chiamata PARESTESIA. In sostanza, dopo un po’ di tempo in viaggio, si manifesta un formicolio che, inizialmente è alle dita della mano ma successivamente si estende a tutta la superficie e, normalmente, non supera il polso. Il tunnel carpale è dato da un’infiammazione della borsa tendina che comprime il nervo mediano (una buona spiegazione la trovate qui: http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_del_tunnel_carpale). Molti siti di motociclismo trattano l’argomento, tuttavia a me piacerebbe spiegarvi ciò che mi è successo perché lo ritengo importante.

Essenzialmente io non sono operabile perché la neuropatia (di questo si tratta) è ancora all’inizio e perché, a differenza di quanto credevo, l’intervento non è risolutivo. Il trauma si ripresenterebbe dopo qualche anno in forma ben più seria. Il punto è: “cosa fare?” Perché, credetemi, andare in moto senza la sensibilità alla mano destra (quella del gas) è veramente spiacevole.

La risposta è relax. Relax delle spalle, stretching per cinque minuti prima di andare in moto e, se possibile, anche durante la guida. La cosa importante, però (e che non ho mai letto sugli altri articoli), è il controllo della rigidità corporea. Controllate sempre che le vostre spalle siano rilassate, che la mano non stringa troppo l’acceleratore. Spesso l’alta velocità comporta l’aumento di tensione muscolare: fate attenzione e rimanete concentrati tanto su di voi, quanto sulla strada. Rilassare le spalle durante la guida è difficile ma può essere fatto concentrandosi sulla zona da su cui intervenire. Tenete sotto controllo il vostro corpo è fate in modo di evitare manovre brusche che, chiaramente, lo irrigidirebbero. Usate le gambe per stringere la moto e avere maggiore leggerezza nelle braccia ma, soprattutto, sinceratevi di avere la giusta seduta. Non troppo avanti e non troppo dritta. Leggermente inclinata verso il manubrio, senza appesantire le braccia e le spalle (ovviamente questo varia a seconda della moto). Assicuratevi di effettuare lievi movimenti con il bacino nei viaggi lunghi e di muovere la mano del gas leggermente, spostando la presa tra le dita e usando anche anulare e mignolo e non solo indice e pollice per la stretta. Ovviamente fate questo in regime di totale sicurezza. Il rilassamento delle spalle si ottiene anche facendo stretching con la rotazione della testa. Appena svegli o prima di rimettervi in moto, assicuratevi di dedicare tre minuti a sciogliere collo e spalle facendo girare la testa in alto, in basso, a destra e sinistra in un movimento circolare unico e continuato. Non forzate l’esercizio. Tre giri a destra e tre a sinistra senza fretta. In questo modo riuscirete ad allungare e rilassare la muscolatura del collo e delle spalle. Bastano pochi minuti (circa 3-5) per dare sollievo alla parte superiore del tronco.

Ricordate che fermarsi per una pausa a metà del viaggio é caldamente raccomandato. Inseritene sempre una o più nella vostra pianificazione d’itinerario e fatela durare almeno 10 minuti. È importante per voi è per chi viaggia con voi. Durante le pause camminate, stendete la schiena allungandovi in alto con le braccia, sempre in modo graduale e senza forzare. Rilassatevi e bevete qualcosa. In questo modo i muscoli e la mente troveranno immediato giovamento.

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Nello specifico, il tunnel carpale, può essere gestito anche in altre maniere. Se siete in autostrada potete invertire la presa dell’acceleratore tenendo il dorso della mano verso la strada e le dita verso il cielo. Questa procedura è rischiosa, ve la sconsiglio sopra i 100 km/h e in strade diverse dall’autostrada (ovviamente su corsia di destra e scarso traffico…non fate gli idioti).

Per quanto riguarda le pause ci sono molte opinioni sulla loro pianificazione. C’è chi sostiene che vadano fatte a chilometraggio fisso e chi no. La mia opinione è la seguente. Le pause vanno fatte in relazione a tre fattori: il numero di chilometri da percorrere, la tipologia di strada, la vostra resistenza. Sull’ultimo punto, almeno che non sappiate di essere certi del vostro calcolo, fate poco affidamento e sui primi due, invece, tenete in considerazione quanto segue. Ottanta chilometri fatti in autostrada sono pochi per una sosta. Generalmente se ne parla intorno ai 150 o anche ai 300 ma in condizioni meteo molto precarie è possibile che ottanta chilometri siano sufficienti per fermarsi. Ottanta chilometri di tornanti e strade dissestate possono essere “massacranti”. La tensione muscolare sale alle stelle e la rigidità corporea diventa un problema che causa infiammazioni e dolore.

Ecco quindi che i tre presupposti di cui sopra meritano la giusta attenzione ma, soprattutto, è opportuno che capiate quanto sia importante studiare il tipo di itinerario che vi troverete ad affrontare per capire come pianificare le soste.

Già che ci siamo vorrei aggiungere un’opinione circa l’adozione di cinture lombari per il sostegno e la protezione dal freddo. Le cinture lombari hanno la capacità minima di proteggere i reni dal freddo, aspetto veramente importante per chi viaggia con i giubbottini in pelle. Tuttavia le cinture lombari possono, in alcuni casi, avere la capacità di sostenere la colonna vertebrale. Questo secondo aspetto, che conferisce molto confort durante il viaggio, è particolarmente pericoloso poiché abitua il cervello a non impegnarsi per tenere i muscoli in tensione e la schiena dritta. C’è chi lo fa per lui (la cintura per l’appunto).

In conclusione, il mi consiglio é: dedicate qualche istante al benessere del vostro corpo. Bastano pochi minuti prima, durante e dopo il viaggio. Imparate ad ascoltarvi è cercate, per quanto possibile, di sentire specialisti che possano aiutarvi a definire meglio l’eventuale gravità di patologie già esistenti (prendete me con il tunnel carpale). Per il momento vi auguro ottimi viaggi e, chiaramente, buona strada.

Viaggiare all’estero in moto

 

Viaggiare è bellissimo. Viaggiare in moto è speciale e farlo oltre confine è qualcosa di unico. Oltrepassare i confini su due ruote, però, richiede alcune accortezze ulteriori rispetto quelle ordinarie, soprattutto in zone extra europee.

Per prima cosa scegliete con cura la zona geografica. Dovete capire che non basta puntare il dito su una mappa. Leggete recensioni di siti specializzati, informatevi dagli utenti e dai loro commenti ma, soprattutto, adottate una strategia intelligente nella scelta e nella gestione della moto.

Per prima cosa scegliete una moto corretta, spesso di basso valore, se viaggiate in territori extra-europei e particolarmente poco forniti di materiali di ricambio. Dovete evitare che la componentistica elettronica diventi un elemento di disturbo. Alcuni viaggiatori acquistano vecchie moto a pochissimo prezzo (anche mille euro) per usarle per viaggi del genere. Dovete sempre pensare al peggio per prepararvi al meglio e stare sereni: cosa fareste se, nel bel mezzo di un paese medio-orientale si friggesse la centralina elettrica dando un errore di funzionamento del vostro prezioso ABS?

Alcuni di noi motociclisti, tuttavia, sono dotati di moto particolari che, diciamo, sono più adatte di altre ai viaggi. Parliamo di moto come il BMW GS o il Transalp  e così via. Queste moto sono estremamente affidabili e quindi, obiettivamente, non si dovrebbero temere problematiche lungo il viaggio. In alcune zone particolarmente isolate si potrebbe andare incontro a problemi di “pirateria”. Ci sono siti che raccontano, ad esempio, che in alcuni viaggi dell’est-Europa, il rischio di furti e assalti alle moto è molto alto.

Imparate quindi a fare la manutenzione di base. Alcune cose sono estremamente facili: pulizia della catena e del pignone, sostituzione delle pasticche dei freni, cambio dell’olio motore, cambio gomme. In particolare quest’ultima operazione richiede più tempo ma, comprenderete da voi, è essenziale.

Cercate di non viaggiare in solitaria. Trovate compagni di viaggio che partano con voi o a cui aggregarvi anche per pochi chilometri. Tenete sempre sotto controllo i seguenti elementi: strade, agenti atmosferici, condizioni generali del paese dove vi trovate (alcuni comprano i giornali, altri leggono su internet). Ormai il mondo non è un posto molto tranquillo, entrare in un paese non significa riuscire ad uscirne automaticamente!

Avvertite più di una persona su itinerario, tempi e tappe. Bisogna poter ricostruire il vostro percorso nel caso accada qualcosa. Siate chiari e attenetevi quanto più possibile al percorso, è molto importante. Viaggiate sempre in un regime di sicurezza e questo vale a dire: protezioni e riposo adeguato. Non dovete mai strafare e non perché non avete resistenza ma perché, dopo aver strafatto per vostra volontà, potreste doverlo fare per altri motivi. Se siete troppo stanchi il viaggio diventa frustrante.

Portate con voi gli attrezzi. Non ha senso portare il gel di riparazione gomme, senza portare le stecche in metallo con cui estrarre e reinserire lo pneumatico! Ho visto di tutto, ho visto anche questo. Gli attrezzi sono importanti e variano a seconda della vostra meta. Se andate in località con molta presenza di sabbia, la pulizia della catena dovrà essere ancora più accurata del solito, così come la pulizia di altri elementi. Chiedete consiglio a chi ne sa più di voi: recatevi dal vostro meccanico e domandate pareri e consigli.

Portate con voi i numeri di telefono giusti. Per prima cosa il numero delle ambasciate, poi quello di amici e parenti ma, soprattutto, verificate se nel vostro tragitto ci sono concessionarie della vostra marca (soprattutto se la moto avesse elettronica a bordo).Se fate un viaggio in solitaria, oltre a darne comunicazione alla Farnesina, pubblicatelo su qualche blog.

Vi segnalo un po’ di link utili da cui potrete apprendere l’esperienza di chi ha già vissuto la fantastica sensazione di affrontare lunghi viaggi in terre straniere con solo due ruote.

Viaggiare in Moto

Sito chiaramente specializzato nei viaggi con la moto.

http://www.viaggiareinmoto.com

Viaggi in moto e litigate

Sembra un banale link ironico ma contiene un prezioso compendio di comportamenti che portano a rovinare vacanze ed esperienze. Leggetelo con il sorriso…ma fatene tesoro.

http://www.motociclismo.it/viaggi-in-moto-e-litigate-impossibile-farne-a-meno-moto-55542

Moto Explora

Un tour operator specializzato per viaggi su territorio nazionale e internazionale su due ruote. Vale la pena visitare il bellissimo sito, il loro motto è “operatori turistici per professione., mototuristi per passione”.

http://www.motoexplora.com

Pranzo al Monte Guadagnolo

Poiché le foto dell’ultimo viaggio sul Monte Guadagnolo (soprattutto quella delle pappardelle) sono piaciute molto. Sabato 8 marzo tornerò a pranzare lì. Prima però passerò a fare qualche foto al Santuario della Mentorella, un posto incantevole. Se volete fare una gita o aggregarvi trovate la strada consigliata qui: http://goo.gl/maps/0sX4q

Come usare un navigatore in moto

Potrà sembrare strano il titolo di questo post ma, credetemi, la maggior parte dei motociclisti che non sono abituati, lamentano molta difficoltà nell’utilizzo del navigatore in moto. Si distraggono, gli crea impiccio, non riescono ad avere le informazioni giuste sul display, così ieri sera, mentre messaggiavo con un amico centauro, mi è venuto in mente di fare questo post. Spero vi sia utile.

Il navigatore è un oggetto che i motociclisti contestano molto. Normalmente la moto si prende per andare “senza meta” e lontano. Tuttavia a nessuno di noi piace perdersi e quindi, molti di noi, si sono dotati di questo piccolo, costoso ma utile oggetto. Il navigatore, nel mio caso un Tom Tom Rider di seconda generazione, deve essere, innanzitutto, installato correttamente. Il mio consiglio è di applicare il braccio di sostegno sulla parte sinistra del manubrio o, al massimo, al centro. Questo per un motivo molto semplice: non deve dare impiccio alla mano che regola gas. Tenete presente che tenerlo al centro è, esteticamente molto bello, funzionalmente discutibile. Le moto con serbatoio sulla pancia, potrebbero causare dei problemi al TomTom sul lungo periodo. Le esalazioni della benzina, infatti, sono dannose per tutto ciò che è gomma. Il casco, ad esempio, non dovrebbe mai essere appoggiato sul serbatoio. Ovviamente questo vale se avete un sostegno “fisso” (di quelli con apertura a chiave per intenderci). In caso contrario potete anche tenerlo al centro, avendo cura di pulirlo immediatamente qualora la benzina lo tocchi.

Un secondo aspetto molto importante è la configurazione. Controllate di avere chiaramente visibile: orario, indicatore di direzione, ora di arrivo e, possibilmente, il nome della via che state percorrendo. Una volta fatto questo, guardate lo schermo ed imparate dove trovare questi elementi. Dovete evitare di distogliere lo sguardo per troppo tempo. Infine seguite qualche consiglio utile.

Leggete sempre qual è la prossima manovra da fare, tramite l’indicatore di direzione e anche quanti metri mancano ad esso. Sono le due informazioni principali perchè, in base ad esse, saprete che manovra approntare: potreste anche decidere di fermarvi in prossimità della svolta ma avrete bisogno di capire di che svolta si tratta. L’indicatore di direzione è in grado di segnalarvi curve morbide, a gomito, tornanti, rotonde e il tutto senza guardare la mappa.

Osservare il tracciato, invece, è utile in rettilinei o in fasi di scarso traffico, per capire che cosa ci attende oltre una determinata curva. Tuttavia conoscere il percorso dalla mappa è inessenziale ai fini di una guida più sicura e, inoltre, l’osservazione della mappa richiede troppo tempo e potrebbe facilitare incidenti.

I comandi vocali sono un problema, almeno per il sottoscritto. State viaggiando in rettilineo, avete davanti a voi una bella strada e il sole vi riscalda. Ad un certo punto arrivate in prossimità di una curva e una voce robotica vi “urla” (perchè sistematicamente il regolatore dell’audio va a farsi benedire) di “svoltare a destra”. Da cardiopalma. Dovete essere voi a scegliere se, quando e come interpellare il vostro navigatore: anche a costo di perdere l’indicazione. È più importante la concentrazione alla guida che essere distratti da un’indicazione che irrompe nel “silenzio” del vostro casco. Io almeno la penso così.

Memorizzare preferiti ed itinerari è utile ma, più che altro, fidatevi dell’istinto. Meglio allungare di 10 Km piuttosto che imbarcarsi in una strada che ci pare veramente brutta e tenete presente che, fuori dalle grandi città, se ne trovano parecchie. Imparate a riconoscere l’importanza della strada alla grandezza del segmento disegnato sulla mappa: ci vuole un attimo a identificarlo.

Infine, ma non meno importante, ricordate sempre di buttare un occhio in anticipo al percoso. Ci vogliono pochi minuti. Io, generalmente, la sera prima, cerco di capire che strada intenderà farmi fare il navigatore e mi guardo un po’ intorno. I navigatori non sono infallibili, voi avete l’istinto: unite le due cose, credetemi è importante. Ricordate che siete voi a guidare la moto e non il navigatore. Se sbagliate strada sarete tranquilli del fatto che lui vi tirerà fuori dall’impaccio ma, ricordate, sarete sempre voi a scegliere cosa fare.

Per chiudere queste semplici regole, ve ne confido una ancora più banale. Se vi rendete conto che state per mancare una deviazione..FREGATEVENE. Non mettete a rischio la vostra vita e di chi vi sta intorno con improvvise pieghe e frenate. Saltare un’uscita, in un centro urbano, comporta un ritardo di al massimo 4 minuti. Proseguite, rallentate e attendete che il navigatore ricalcoli. Rimanete calmi e concentrati. Ricordate sempre che il navigatore è il vostro supporto e non il contrario.

Ora godetevi il viaggio e ricordate sempre di tenere le batterie cariche.

Ritorno al Monte Guadagnolo

Questa mattina, insieme alla mia zavorrina, siamo andati a fare una gita sul Monte Guadagnolo, attaccato al Santuario della Mentorella. La giornata é stata piacevole e vorrei condividere con voi qualche foto e qualche consiglio culinario. Ci siamo fermati al ristorante che da sulla piazza chiamato: ristorante-bar “da Peppe” (p.zza Dante Alighieri 10 – 00030 Guadagnolo – RM – 0695471875 – chiuso il Lunedì). Abbiamo mangiato delle ottime pappardelle alla Lepre (la pasta era fatta in casa) e, come secondo, io ho preso una saporita bistecca al sangue (su cui però avevano messo un po’ di glassa di aceto balsamico) e la mia zavorrina ha preso una cosa leggera leggera: costolette di abbacchio al forno. Praticamente, risalendo in moto, stava dormendo.

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“Lo famo strano?” Quando la moto si unisce alla creatività

Oggi voglio raccontarvi una cosa che mi ha divertito molto. Qualche tempo fa ero sul set di una pubblicità. Ero andato a trovare un amico che, in quella pubblicità, avrebbe dovuto guidare una moto al cui posto della sella, aveva “poltrona”. Sì, esatto, una gigantesca poltrona rossa. La sera, parlando con un amico motociclista, gli raccontai la stranezza e lui, di tutta risposta, mi spiegò che viaggiando in America, si era imbattuto in moto di veramente particolari, di ogni tipo, con personalizzazioni a volte assurde. Incuriosito mi sono messo a fare una piccola ricerca fino a quando non ho trovato questo sito: http://www.superedo.it/foto/23_foto_moto-p1.htm  (e voi sapete che io non sono solito fare pubblicità…ma per gli appassionati merita).

La cosa assurda di questo sito è che raccoglie una miriade di foto veramente strane (http://www.superedo.it/foto/) ma mai avrei creduto di vedere cose così tanto assurde montate sulle due ruote. La cosa veramente particolare è che la foto che vedete qui sotto è simile alla situazione che avrebbe voluto realizzare un mio caro amico con il suo Ducati a casa!

Per non parlare della moto che si guida dall’interno e di cui, se non erro, vi è una rappresentazione digitale in un celebre film hollywoodiano. Insomma, ho passato un po’ di tempo a vederle e mi si è aperto un mondo perchè, onestamente, mai avrei pensato di vedere trasformazioni di questo genere.

Questa ad esempio io la trovo geniale ma meglio ancora, mi piace questa qui sotto. Insomma ragazzi ce n’è davvero per tutti i gusti, inclusa quella con la sedia a dondolo della nonna. Semplicemente geniali.

BMW ci porta alla fine del mondo!

Inizia così il 2014 di BMW: con il manifesto “The Road to Nordkapp” e una frase:

Siete pronti ad affrontare l’irruenza del mare del Nord? O a godervi lo spettacolo del sole di mezzanotte? E a percorrere sterminate terre deserte?

L’appuntamento con il Nordkapp è diventato un’attesa gradita a tutti i piloti di BMW GS e non solo ed il motivo è uno solo: uno splendido viaggio a bordo di una splendida moto. Chiunque può partecipare al concorso, come spiega la stessa BMW:

Partecipando al contest “The Road to Nordkapp” potrete avere la possibilità di guidarle fino al limite più estremo, per raggiungere la destinazione da sempre sognata da ogni motociclista viaggiatore: Capo Nord

In particolare ci si rivolge tanto alla BMW R 1200 GS  Adventure 2014, quanto al maxi tourer  R 1200 RT. Il sorteggio riguarderà due fortunati che accompagnati dallo staff tecnico BMW percorreranno gli oltre 4.000 chilometri che separano la partenza dall’estremo punto del mondo. Per partecipare basta andare in una concessionaria BMW e ritirare la cartolina di partecipazione. Infine, dal primo febbraio, sarà possibile iscriversi online. Oltre che per i meravigliosi scenari naturali (ve lo garantisco personalmente, ci sono stato anche se non in moto), il Nordkapp è celebre per il sole di mezzanotte di cui, per evitare spiegazioni noiose, vi do evidenza con una foto.

sole di mezzanotte

Si parte venerdi 4 luglio dalla sede di BMW Italia a San Donato Milanese e, attraverso un percorso affascinante che toccherà anche la nuova edizione del raduno BMW Motorrad Days a Garmisch-Partenkirchen, si proseguirà verso Nord alla ricerca del limite estremo dell’Europa. I dettagli del viaggio e il programma delle singole tappe verranno comunicati successivamente ma nel frattempo potete dilettarvi andando a ritirare la cartolina presso una delle concessionarie BMW Motorrad e, soprattutto, pregustando il viaggio leggendo il regolamento!

E tu che fai? Non partecipi?

Moto elettrica: quale scegliere

Se per le auto le motorizzazioni ibride ed elettriche in generale stentano ancora a prendere piede, da tempo per quanto riguarda le moto le Case hanno inserito da tempo nel listino modelli per tutti i gusti.

In più, grazie anche agli incentivi statali per l’acquisto il divario di prezzo iniziate tra le motorizzazioni ecologiche e quelle tradizionali a benzina è diminuito di molto. Il governo ha stabilito che il prezzo di listino dovrà essere scontato del 20 % (compresi anche gli incentivi statali). Gli scooter elettrici rientrano nei finanziamenti per le bici elettriche, stanziati in modo differenziato dalle varie regioni e dai vari comuni. Una regola che invece viene applicata da tutti i comuni per legge è l’esenzione dal pagamento del bollo per i primi cinque anni e lo sconto del 50 % sulla polizza RC della moto. Per avere una prova tangibile dell’effettivo risparmio che le moto elettriche riescono a garantire rispetto a quelle tradizionali in termini di assicurazione, basta fare un confronto dei preventivi per l’assicurazione direttamente online in siti come Comparameglio.

Alcune case italiane, come la Oxygen di Padova o la EcoJumbo di Genova, hanno già lanciato scooter elettrici che nell’utilizzo quotidiano possono benissimo sostituire i tradizionali cinquantini. Ovviamente il prezzo per ora è ancora elevato, tra cinque mila e sei mila euro, tutta colpa del pacco batterie, che non può costare meno di quanto non sia ora. In ogni caso, questi mezzi funzionano, tanto che le Poste Svizzere hanno evaso poco tempo fa un ordine per due mila unità di ciclomotori ibridi, che andranno a sostituire tutto il parco moto circolante. Anche aziende conosciute nel panorama internazionale, come la Piaggio, hanno sviluppato versioni ibride dei propri modelli.

Per quanto riguarda il settore di moto da strada e per il tempo libero, invece, non si è ancora arrivati a quel punto, anche se qualche Casa motociclistica sta iniziando a scoprire i veli a qualche prototipo: l’ultimo in ordine di tempo è la CRP Energetica (ovviamente, Casa italiana, manco a dirlo Modenese). I risultati parlano chiaro: se eCRP è stata vice campione del mondo nel 2011 nel mondo della corse, il suo prototipo non può che essere un mostro di prestazioni. Detto, fatto: sicuramente i 136 cv di potenza, 150 km di autonomia e 220 km/h di velocità massima parlano chiaro sull’intento principale di questa moto. Anche altre Case spagnole ed americane del settore hanno sviluppato in questi anni nuovi modelli con prestazioni molto elevate, in grado di competere con le equivalenti a motore termico.

Parlando di motocross, invece, si inizia subito a citare una della case più famose in ambito motociclistico, l’austriaca KTM. Nel 2010 aveva annunciato l’entrata in listino 2011 di un modello, il Freeride, equiparabile per prestazioni ad un 125 centimetri cubici. Dopo qualche inconveniente tecnico, che ha fatto slittare di un anno la messa in produzione del modello, il progetto originale ha visto la luce. Prezzo? Sotto i diecimila euro sicuramente. Anche per moto di cilindrate maggiori sono presenti valide alternative elettriche: BRD RedShift, ad esempio, è un supermotard con prestazioni del tutto simili ad un motore quarto di litro benzina. Il prezzo di questo gioiello ‘silenzioso’ si aggira sui quindici mila euro circa.

Sicuramente, prima di poter vedere una diffusione di questi mezzi anche in Italia abbiamo ancora tanta strada da fare. In primo luogo dobbiamo sicuramente dotarci di una rete di ricarica veloce per le batterie, in modo da invogliare l’acquisto di propulsioni elettriche: secondo le recenti statistiche, uno dei problemi più grandi che frena il consumatore medio sull’acquisto di uno di questi mezzi è proprio la paura di rimanere senza energia per la strada, senza la possibilità di riuscire ad arrivare ad un punto di ricarica. In secondo luogo bisogna investire nello sviluppo di nuove tecnologie che consentano una ricarica più rapida ed efficace del pacco batterie, riducendo le ore di fermo necessarie al recupero dell’energia

 

Green Moto: economia e potenza illimitate!

Vi presento Green Moto, una rubrica dedicata alle tecnologie “verdi” applicate al motociclismo. Gli argomenti che saranno trattati all’interno presenteranno una realtà “green” leggerente diversa da quanto spesso si sente parlare. Sappiamo infatti, che parlare di energia verde, sottintende tanto un risparmio economico quanto di un calo di potenza. La nostra rubrica, invece, terrà conto di questo secondo aspetto facendo in modo di ricercare e presentare tutte quelle tecnologie che, garantendo alte prestazioni, possono comunque rientrare nella categoria “green”. A breve ci sarà il primo articolo e, con l’occasione, mi piacerebbe ringraziare la persona che sta curando in prima persona questi articoli: Francesco (francescoeditor). Spero che l’iniziativa sia stimolante e rappresenti un punto di partenza per un futuro più tecnologicamente pulito!

Piccola guida sulla scelta della migliore assicurazione online per la moto storica

Il fascino delle moto d’epoca è talvolta impareggiabile, poiché unisce la passione per le due ruote al culto dell’oggetto in quanto espressione artistica di un determinato periodo storico. Dalle celeberrime sidecar alle Benelli, dalle Cagiva alle Triumph, passando per i modelli meno recenti di Harley Davidson: sono queste le moto che hanno fatto la storia, quelle che regalano emozioni soltanto nel vederle sfrecciare tra le strade della città. Ovviamente nella categoria delle moto d’epoca non rientrano tutti i modelli prodotti nel corso della storia, ma soltanto alcuni che sono stati catalogati come tali per specifiche ragioni, la cui lista viene stilata dalla Federazione Motociclistica Italiana. Vengono considerati come tali anche i mezzi iscritti all’Asi, acronimo di Automotoclub Storico Italiano.

I benefici che si possono ottenere da proprietario di un mezzo di questa tipologia sono molteplici, come ad esempio i bassissimi costi di assicurazione, specie se la scelta cade su una polizza online: oggigiorno infatti è possibile consultare le migliori offerte in ambito assicurativo per il proprio veicolo storico direttamente in internet, in pochi e semplici click, consultando i siti specializzati nella vendita di tali polizze. Negli ultimi tempi il mondo delle assicurazioni ha subito profondi mutamenti proprio grazie alla loro diffusione: consultare quindi questi portali specializzati nel confronto della migliore assicurazione per la propria moto storica è di grande aiuto all’utente che, in pochi e semplici passaggi può scegliere il prodotto più vantaggioso e adatto alle proprie esigenze.

Grazie alla rete la competitività è aumentata esponenzialmente ed è conseguentemente aumentata la possibilità di risparmiare e scegliere una polizza su misura che soddisfa a pieno le esigenze di qualsiasi tipologia di utente. Le assicurazioni online si rivelano funzionali anche in termini di risparmio di tempo, non solo di denaro. Non sarà più necessario recarsi di persona presso la sede della compagnia assicurativa, ma saranno sufficienti pochi minuti e una buona dose di attenzione per operare la scelta migliore ed usufruire dei vantaggi presenti tra le numerose offerte online. Oltre alla convenienza dei costi di assicurazione, bisogna ricordare che per quanto concerne i veicoli d’epoca non è previsto nemmeno il pagamento del bollo statale e nel contratto assicurativo è compresa di base la guida libera, senza vincoli specifici inerenti all’intestatario del mezzo.

L’unica imposta fissa riguarda la tassa di circolazione, che avrà la validità di un anno a prescindere dal mese in cui la si paga. I costi di una polizza per un veicolo di interesse storico possono essere inferiori a quelli di una normale aliquota assicurativa di circa il 70%. Per sapere se il proprio veicolo rientra nella lista dei “prescelti” è sufficiente dare uno sguardo al catalogo della FMI e verificare la corrispondenza con il modello posseduto. Negli ultimi tempi però, grazie all’avvicendamento di Sticchi Damiani alla presidenza dell’Aci, sono sorte nuove proposte riguardo i criteri di classificazione dei veicoli d’epoca.

 Oltre alla presenza nella lista redatta dall’ente stesso o dalla FMI come riportato sopra, potrebbero essere classificati come mezzi di interesse storico tutti quelli aventi più di quarant’anni d’età. Questa proposta ha sicuramente fatto storcere il naso sia ai più attenti che agli assicuratori: infatti se così fosse molti mezzi di scarso interesse culturale sarebbero posti sullo stesso livello dei veicoli d’epoca. Ma, mentre nella maggior parte dei casi il mezzo storico gode di un’attenzione ed una cura da parte del proprietario che sovente raggiunge la maniacalità, lo stesso non si può dire di un qualsiasi veicolo datato. Quest’ultimo potrebbe semplicemente inquinare in modo maggiore ed essere sconveniente per una compagnia assicurativa in quanto meno sicuro di quelli di recente produzione. Per ora la questione rimane aperta, di certo allo stato attuale delle cose questa soluzione rimane piuttosto ambigua, se non addirittura semplicistica.

Batteria e Problemi di energia al GS

Condivido con voi quanto mi è successo negli ultimi 8 giorni, convito che possa tornare utile ad accrescere la conoscenza e anche il caos di chi ipotizza cause di fermo della propria moto. Quanto vi sto per raccontare, ha trovato una fine nella giornata di oggi. Fatta questa premessa, concentriamoci sul racconto vero e proprio.

Il giorno 14 gennaio ero in strada quando, dopo circa 30 minuti di tragitto, il quadro strumenti si spegne e il motore rimane acceso. Essendo in testa ad una colonna di macchine ed essendo quasi verde, decido di darmi una spinta e portare la moto al margine della strada. Dopo di che, convinto che fosse un problema temporaneo, giro la chiave spegnendo tutto e provo una nuova messa in moto. Il motore non parte. Al suo posto un ticchettio che comincia a diventare, ad ogni prova, sempre più sommesso e impercettibile. Il risultato? Carro attrezzi e una passeggiata verso casa. BMW mi contatta il giorno dopo dicendomi che la batteria, che avevo sostituito con quella al litio, era a terra e che probabilmente era la causa del problema in quanto malfunzionante. Dai test diagnostici, infatti, non risultava alcuna dispersione nè alcuna anomalia se non una sottotensione del gruppo energetico proveniente dalla batteria. Come molti di voi sapranno, la batteria non è in garanzia e il cambio con l’originale BMW, unito ad un’ora di diagnosi e manodopera, mi ha richiesto il modesto importo (sono ironico) di 226 euro.

Attraverso Roma, vado a prendere la moto, salgo in sella e torno a casa. A cinque metri dalla rampa del garage, il quadro strumenti si spegne. Immediatamente chiamo l’officina e poi indovinate un po? Il carro attrezzi. La vettura arriva dopo 2 ore e 10 minuti, passate al fresco. Al telefono una persona, di cui non faccio il nome per privacy, con cordialità mi espone che non devo preoccuparmi di nulla e che farà il possibile per risolvere il problema al più presto. Temeva, tuttavia, che potesse trattarsi di un falso contatto nel blocchetto di accensione: problematica nota e molto rara. Questa mattina ricevo una chiamata dalla BMW. Niente problematica del blocchetto di accensione ma alternatore e generatore fusi e cotti. Risultato: quasi 1.000 euro di spesa assorbiti dalla splendida garanzia. Speriamo che il problema sia risolto e ora, passiamo ad una più dettagliata descrizione del problema.

SostituzioneRicambi

All’accensione, a parte il ticchettio del tentativo di accensione, ho notato che il quadro non manteneva l’accensione. Il contagiri ed il tachimetro fermavano la loro corsa ad ogni ticchettio. Fari, stop e frecce funzionavano alla perfezione. Vi ho inserito la scheda rilasciatami da BMW.