Strade senza limiti

Vi voglio parlare di una strada rurale bei pressi dei monti cimini. Un luogo particolare che piacerà a chi ama un po’ di soft off-road.

Si tratta di una delle strade che, salendo la SP Cimina, devia a sinistra e torna verso Canepina. Vi sono due deviazioni che salgono oltre i 750 metri e portano verso il bivio per il lago di Vico.

Come si può notare dalla mappa, vi è una biforcazione tra due strade: quella superiore non l’ho ancora battuta mentre quella inferiore è stata opportunamente tracciata dalla moto. La linea di colore più chiaro porta allo “spiazzo del taglialegna”, per intenderci dove ho scattato queste foto.

La strada passa per uno dei polmoni verdi di castagni più ricchi della cimina. Come si può non rimanere affascinati? Ecco altre foto e un breve video!

La trattoria al limite della notte

Ma come ve la spiego la bellezza di un viaggio fatto al tramonto mentre una palla infuocata si nasconde dietro i tralicci elettrici abbandonati in un campo scottato dal sole. La luce bollente, che mi aveva accompagnato per oltre duecento chilometri, alla fine era scesa lasciando spazio alle tenebre che avevano iniziato ad inglobare tutto ciò che incontravano.

Stanco e spossato mi sono ritrovato in una trattoria a mangiare, mentre il vecchio titolare di circa 85-90 anni spiegava ad un giovane tedesco la bellezza della sua Giulietta parcheggiata davanti al locale. Il giovane era sinceramente ammirato da quelle linee sobrie ed eleganti.

La moglie invece conosceva tutti e con fare materno salutava e chiedeva se avevi mangiato.

«Ciao Paole’, hai mangiato? Ti preparo qualcosa?»

Ne ha sfamati pochi la signora, dietro la montatura degli occhiali squadrati e il viso segnato da una vita forse poco simpatica. Erano tutte donne nel locale: funzionava come un orologio svizzero.

Ero sudato come non mai e il vino bianco frizzante non aiutava. Lì per lì quel veleno mellifluo va bene ma poi ti fa grondare e la strada da fare era ancora tanta. Più che altro dovevo salire di altri 250 m.

È la classica situazione in cui si trovano spesso i motociclisti. Una trattoria aperta per tre tavoli, una luogo immerso nel buio più totale che domani potrebbe anche non esistere più. Eravamo tutti al limite della notte, mentre quelli del tavolo accanto continuano a sussurrarsi «ma non ti sei rotto il cazzo di tutto questo?»

Caffè, conto e rimonto in sella. Davanti a me una strada deserta e buia. Dietro le luci affettuose della trattoria. Si, avevano ragione, eravamo al limite della notte. Ed io stavo per entrarvi.

Le persone migliori nei posti peggiori

Fermatomi a pranzo all’interno di una piccola trattoria in cui è presente solo un’altra persona, vengo coinvolto in un dialogo che ha quasi dell’assurdo se non fosse che lo trovo molto vicino alla mia filosofia di vita. Ricordate che siamo in una località di montagna, qui la gente non ha due cellulari e tre SUV. Qui se non hai la macchina giusta…ci rimani per strada e la macchina giusta non è un Porsche…generalmente è una panda 4×4 vecchio modello.

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L’uomo delle montagne

Le ruote lasciano l’asfalto e si fermano in prossimità di una staccionata in legno, il motore si spegne e scavallo tra rumori di metallo. Oltre me, nello spiazzo c’è un signore fermo a rimirare la bellezza del Lago di Vico e della riserva naturale. Non è uno qualunque…

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90 Auguri Zio Gilberto

La mia storia è complicata, come quella di quasi tutte le famiglie. In ogni famiglia ci sono persone da evitare e persone da vivere, persone di cui si conserva un brutto ricordo e persone di cui invece si conserva un buon ricordo. In alcuni, rari, casi ci sono persone che ti salvano la pelle con la loro presenza. Mio zio Gilberto oggi compie novant’anni ed è tra queste persone.

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Autunno: prendi una strada e non esci più

E anche questo autunno, più difficile degli altri per via del COVID-19, è arrivato. Le strade si stanno lentamente riempiendo di pozzanghere, di foglie gialle, di ricci e castagne. Lasciate che spenda qualche parola su questa stagione e sulle strade rurali.

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Freddo e Fieno

Chi mi conosce sa che parlo poco di me e molto delle mie esperienze in moto nonostante le due cose siano collegate. È un periodo strano, sono stanco e le cose da fare sono tante. In questo periodo mi ritrovo da solo in questa casa avvolta dal primo freddo che qui, nella zona di Viterbo, si è presentato senza troppi complimenti.

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Vallerano – Gita tra le campagne

La bellissima Vallerano offre scorci interessanti anche per chi, guidando una moto, vuole perdersi tra vigneti, noccioleti e castagneti. Ho creato questo veloce e divertente circuito dalla difficoltà pressocchè inesistente, per passare un’oretta in tranquillità.

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Energica Tour: 1.000 km per una moto elettrica

Ve lo avevo promesso: ecco le informazioni dell’ENERGICA TOUR, i 1.000 km percorsi sulla moto elettrica della Energica Motor Company di cui vi ho accennato in questo articolo.

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ENERGICA: la moto elettrica

L’altra sera ho contattato Lorena Bega per chiederle qualche informazione in merito ad ENERGICA, la moto elettrica che sta guidando e con la quale sta preparando un viaggio di 1.000 Km. Ne iniziamo a parlare qui per poi proseguire con un reportage più dettagliato sul test-drive effettuato da Lorena.

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Nel viterbese dove mangiare?

Avete fatto caso che in questi giorni non ho parlato dei ristoranti? Ebbene ho pensato di farvi un elenco di posti che mi sento di consigliare per le vostre cene (o magari per pranzo). Compariranno solo i luoghi visitati in questi giorni altrimenti la lista sarebbe sconfinata!

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Il rumore ed il divieto di andare in moto

Questa mattina, su un profilo di Instagram (quello di Lorena Bega), c’era una storia sul divieto di andare in moto in alcuni centri abitati del Tirolo. Prima di parlarne vi faccio vedere le immagini e i relativi commenti.

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Sant’Eutizio: non mollare disse l’uomo sul precipizio…

Quello che è successo oggi difficilmente può essere dimenticato, soprattutto quando a rischio c’è la tua vita.  L’indicatore della temperatura segna 34 gradi. La campagna è un forno e dal terreno si è sollevato un polverone bianco per colpa di un’automobile dalla guida un po’ troppo sportiva. Mi sento accaldato, il ginocchio mi duole, le cicale non lasciano tregua alla cantilena.

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