ITALIA-SVIZZERA: GIORNO 01-ROMA IVREA

Partiti, con un’ora di ritardo e con una visita da fare ad un amico, una persona splendida con una moglie altrettanto splendida. Stiamo bene, ma siamo stanchi. Siamo partiti alle 10 del mattino e siamo arrivati alle 20:30 ad Ivrea, presso l’hotel Gardenia (una piacevole scoperta fatta su Booking). Ne abbiamo passate di piacevoli e meno piacevoli ora vi racconto.

Ovviamente questa mattina la moto era da caricare e la prova bagagli fatta la settimana scorsa è servita relativamente a poco. Un ritardo di un’ora per chiarire alcuni “aspetti di viaggio” e poi ZAC! In sella pronti a raggiungere l’A1. Il tempo afoso ha lasciato lentamente spazio ad un’aria leggermente più fresca ma anche ad un cielo più coperto. Alla seconda sosta, ascoltando di straforo una telefonata di una signora, sento che da qualche parte nel nord Italia sta piovendo. La moto è stracarica, il cavalletto laterale non si riesce a mettere se Laura non si alza e se io non mi metto in piedi. Abbiamo attrezzatura per la pioggia e vestiti ma tutto è molto compresso. L’umore è buono ma, nonostante le apparenze, tengo sotto controllo la situazione del meteo. Se fosse per me le eviterei il contatto con la pioggia.

Arriviamo a casa del nostro amico nei tempi previsti (contando l’ora di ritardo ovviamente) e qui veniamo accolti da una calda ospitalità, gentilezza e da un’ottima pizza genovese (quella con le olive…appena sfornata). Considerate che durante le soste Laura aveva fatto saltare fuori magicamente panini arabi con prosciutto e salame. Meglio di un mago (che cosa ci avrei fatto con una colomba dal casco?).

La scruto, sembra resistente alla fatica, si adatta molto bene. Questo è l’aspetto più importante. Sento di potermi fidare e quindi il viaggio prosegue più tranquillamente. Però qualcosa peggiora: il meteo. Dopo aver lasciato casa del nostro amico, dissetati e con la pancia piena, iniziamo ad attraversare un paesaggio montuoso e la nebbia inizia a coprire le vette dei monti. Il cielo si colora di un grigio pesante, cupo, e l’aria diventa ancora più fredda. Dai 34 gradi di Roma stiamo scendendo a 25…20…e poi 17 gradi. La giacca estiva si trasforma in un tunnel del vento, aria piuttosto fredda entra e corre lungo il corpo. Il cielo sembra lì per esplodere in un temporale. L’asfalto è bagnato, ma è come se la pioggia fosse invisibile. Sono leggermente teso perché abbiamo due ore davanti e se iniziasse a diluviare sarebbe davvero tosta con questo freddo…ebbene sì, sentivamo freddo.

Mi fermo per far coprire Laura, io proseguo così ma presto veniamo raggiunti da un altro problema. Non abbiamo abbastanza benzina. Il punto è che da quando avevamo imboccato l’autostrada fino a quel momento, non avevamo trovato distributori aperti. Il GS ci stava trasportando da circa 200 km e l’autonomia segnalata stava scendendo sotto i 60km…quindi spia accesa o poco ci sarebbe mancato.

Il viaggio diventa più teso: aria fredda, temporale che sembra voler venir giù da un momento all’altro e la benzina…la maledetta benzina che non arriva mentre il serbatoio, chilometro dopo chilometro si svuota. Quando il livello scende sotto metà, entriamo in una stazione di rifornimento ma è chiusa, la prossima non è raggiungibile perchè dobbiamo svolta prima. All’uscita successiva la situazione non sembra migliorare, niente distributori, niente rifornimento. Quando il livello scende sotto il minimo, a cinque chilometri dalla riserva, appare una stazione. Dire che abbiamo fatto festa è dir poco. Abbiamo percorso circa 220 chilometri senza incontrare un distributore (l’autonomia del GS è circa 250).

Fatto il pieno e raggiunta Ivrea abbiamo preso possesso di una stanza carina. Domani l’avventura inizia davvero, oltre il confine, in una terra molto bella e tutta da esplorare. Speriamo che il tempo ci assista: ora…relax.

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