Questa mattina, quando siamo partiti da Ivrea alle nove, non sapevamo di preciso cosa aspettarci. C’era una foschia leggera che rendeva lo scenario molto surreale. Abbiamo caricato la moto e siamo partiti per il tunnel del S.Bernardo, luogo in cui c’è la dogana e alla quale abbiamo avuto un “simpatico” benvenuto…
Prima di arrivarci abbiamo percorso l’autostrada che porta ad Aosta e posso dirvi che è meravigliosa. Gigantesche montagne coperte da un manto vellutato di alberi si aprono, letteralmente, al vostro passaggio. È come se la strada fosse un fiume e le macchine fossero barche. Girate tra queste montagne svicolando lentamente, affiancandone le maestose pareti. Alla fine, entrando nel tunnel del S. Bernardo, siamo arrivati alla fatidica dogana.
Essenzialmente le guardie di frontiera sono miste. Un italiano ci ha spiegato dove comprare il vignette mentre un gendarme, tipicamente francese, ci ha venduto il tagliando parlando solo la sua lingua madre. Ovviamente non ci siamo spaventati ma ci ha fatto riflettere sull’accoglienza che spesso noi italiani riserviamo agli stranieri e che, credetemi, è molto meglio di quello che potete immaginare. Superato il gendarme borioso lo spettacolo è stata una sorpresa continua. Innanzitutto l’impressione generale è stata di essere dentro il cartone di Heidi: ci sono vallate verdi sui quali spuntano mini paesi sovrastate da montagne dalla punta rocciosa ed a volte innevata. La temperatura, che era scesa a 15 gradi dentro al S. Bernardo, si era assestata intorno ai 25. Abbiamo proseguito tra tornanti morbidi e dall’asfalto decente.
La prima meta utile è stato il castello di Chillon, un incantevole esempio fortezza considerata inespugnabile e contributo architettonico al panorama Svizzero. Furono i Savoia a trasformare un un piccolo promontorio roccioso, nel meraviglioso castello da oltre 40 stanze affrescate, e piene di mobili e storia. La gita, durata oltre 2 ore, ci ha soddisfatto, ve la raccomando. Inutile dirvi che il panorama era incantevole. Siamo ripartiti con il caldo, salutando gli oltre cento motociclisti che abbiamo incrociato solo oggi. Saluta di qua, saluta di là, siamo arrivati in Albergo, a 10 minuti da Losanna e ci siamo appropriati della stanza scoprendo che il proprietario è italiano. Dopo di noi è arrivata una carovana di 45 cinesi, era quasi disperato. Un esercito, la fila per l’ascensore quasi usciva dalla porta.
Abbiamo passato la serata a Losanna, vedendo la Cattedrale (che merita davvero), il parco Aux du Biches (con un simpatico laghetto con papere ed oche) e alla fine abbiamo mangiato poco distanti dal centro. Non fantasticate: i prezzi sono alti. Due hotdog e una gazzosa 22 franchi. Lasciamo perdere. Persino in dogana provano a fregarti con il cambio. Il vignette conviene in franchi, il pedaggio del S. Bernardo, conviene in euro.
Sono le 21.48 e Laura dorme qui accanto a me. È brava sapete? Proprio tanto. È attenta, si adatta ad ogni esigenza. Cacchio, dovrebbe guidare. Si divertirebbe tanto. Sembra nata per viaggiare questa ragazza. Molto più brava di me perché sono più intollerante e quindi affronto le cose con maggior durezza.
Domani abbiamo una giornata tutta da scoprire ma scusate, volo a letto che ho i reni a pezzi.
Divertitevi. Credo che sia un’esperienza entusiasmante