Pneumatici: l’ardua scelta

Devo ammetterlo, quando per la prima volta mi accostai al mondo degli pneumatici, capii ben poco. Tutt’ora rimango sorpreso di quanto sia sterminato questo universo anche se, da quel tempo, ho imparato che le cose da sapere (quelle essenziali), sono ben poche. Questo articolo vuole consigliare chi, con difficoltà o perché alle prime armi, non vuole cambiare le proprie gomme. Leggete la mia esperienza e, se volete, commentate con la vostra.

Metzler M5

Le prime gomme che provai (erano già montate sulla prima moto) erano delle vecchie Metzler. Non chiedetemi che modello fossero perché non mi interessò saperlo: le odiai immediatamente (e scioccamente). Durante una piega se ne stavano andando come se avessi avuto ghiaccio. Imparai in quell’occasione che le gomme hanno una vita indipendente dall’usura su strada e che, mediamente, ogni 6 mesi di uso intenso, sarebbe il caso di prendere in considerazione il cambiamento. Il cambio di stagione fu il momento giusto per cambiare. La prima scelta fu tra Metlzler e Pirelli. Il gommista, vedendomi poco ferrato, mi disse:

«Fidati, prenditi ancora le Metzler, vedrai che sarà una sensazione diversa da quella a cui sei abituato e ricordati di fare i primi chilometri con attenzione: hai la cera attaccata alle gomme. Lascia che si sciolga gradualmente o andrai giù con tutta la moto.»

Con la mia solita fortuna quel giorno pioveva. Il giorno dopo, durante un viaggio fuori porta, ebbi modo (per la prima volta) di capire la famosa differenza tra gomme nuove e vecchie. La moto risultava attaccata al terreno come se fosse incollata. La piega risultava leggera e gradevole, la moto era più “sicura” e le traiettorie più precise. La sensazione era favolosa.

Dunlop Qualifier

Il secondo cambio fu con delle Dunlop Qualifier montate, di serie, sullo Z-750. Un’esperienza tutto sommato positiva anche se, in piega, cedono un pochino e questa sensazione è stata molto sgradevole in più di un’occasione. Inoltre le Qualifier non entrano immediatamente in temperatura in ambiente cittadino, anzi, richiedono un’andatura allegrotta che, spesso, non ci si può permettere di avere in un contesto urbano. Le recensioni impietose sulla qualità Dunlop, tuttavia, non ebbero riscontro nella mia esperienza.

Pirelli Diablo Rosso

Il terzo cambio fu verso le Pirelli Diablo Rosso. Blasonate a destra e sinistra e ottenute con un certo sconto. Avevo voluto controllare personalmente che non avessero oltre i 6 mesi di vita (chi non lo sapesse può controllare questa informazioni sulle gomme prima che vengano montate, c’è un’etichetta che spiega quando sono state fabbricate). Montai gli pneumatici e feci un lungo giro (Roma-Fregene-Roma) per togliere la cera. Era più di quanto fosse necessario ma ci tenevo che entrassero completamente in temperatura. Entrato a Roma, quasi fosse un caso voluto, trovai “l’onda verde” ed in un battibaleno, mi trovai su una strada panoramica. Alla prima piega cittadina buttai giù la moto e via, la gomma cede un pochino. Immediata la manovra per riprendere la traiettoria. Il giorno seguente, su un itinerario misto, fuori città, testai nuovamente l’esperienza. La mia personale opinione (e ripeto che si tratta di un’opinione personale), è che non hanno confronto contro le Metzler. Le Pirelli Diablo Rosso non danno immediata confidenza al pilota, anzi, durante la piega tendono a scivolare per qualche sgradevolissimo millimetro, dando una spiacevole sensazione di superficie instabile.

Mi rendo conto che, per molti, le Diablo Rosso sono intoccabili ma questa esperienza ha proprio la finalità di descrivere quanto personale sia il rapporto motociclista-moto-penumatici. E voi? Che gomme usate e quali sono state le vostre esperienze?

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