Gita nel Parco Naturale dei Monti Lucretili

Quella di oggi è stata una gita veramente particolare. Io e la mia zavorrina siamo andati all’interno del Parco Naturale dei Monti Lucretili (http://www.parcolucretili.it) che si raggiunge in circa un’ora da Roma. Il percorso, però, questa volta prevedeva strade bianche di collegamento tra una zona e l’altra. Alcune neanche segnalate dal navigatore. Vi racconto come è andata.

Le buone intenzioni

Quache giorno fa mi ritrovai a disegnare un itinerario usando il Garmin Base Camp (trovate alcune informazioni in questo articolo) . L’idea era di raggiungere un parco naturale che non fosse troppo lontano da Roma e l’occhio cadde proprio su quello dei monti Lucretili. La cosa interessante era che non tutto il tragitto sarebbe stato su strade asfaltate…anzi. Andando in due la preoccupazione era che fosse qualcosa di troppo scomodo (io non sono così tanto esperto di strade bianche) e, durante la progettazione dell’itinerario, avevo notato che il Garmin non prevedeva il collegametno di due strade cosa che, da satellite, sembrava esserci (come può mentire una foto satellitare?). Ho quindi creato una traccia ad-hoc e realizzato il mio itinerario.

I Monti Lucretili sono una catena montuosa che fa parte del Subappennino laziale. Essi rappresentano la propaggine più meridionale dei Monti Sabini.

La catena dei Lucretili, nota anche come “Gruppo del Monte Gennaro”, ha come vetta più alta il Monte Pellecchia (1369 m) e si estende nei territori dei comuni di Licenza, Marcellina, Monteflavio, Montorio Romano, Moricone, Nerola, Orvinio, Palombara Sabina, Percile, Poggio Moiano, Roccagiovine, San Polo dei Cavalieri, Scandriglia e Vicovaro.

Le principali cime che superano i 1.000 metri sono:

Monte Pellecchia 1369 m
Monte Zappi 1272 m
Cima di Coppi 1209 m
Cima Casarene 1191 m
Monte Guardia 1185 m
Monte Croce 1080 m
Monte Aguzzo 1063 m
Monte Morra 1036 m
Cimata delle Serre 1007 m
Monte Follettoso 1004 m

Si parte da via Nomentana e la si percorre tutta fino a Stazzano. Poi da lì ci si immette su una sterrata che taglia il parco fino a Monteflavio. Si riprende l’asfalto per qualche chilometro e lo si rilascia subito per arrivare ad Orvinio. Da lì si arriva all’Osteria del Boschetto, a Licenza. Celebre osteria di paitti tipici che ha spopolato successo su TripAdvisor. Il rientro è previsto sulla Tiburtina Valeria con tutta calma.

L’itinerario da Stazzano a Tivoli è di 1h 5m. Il tutto sarebbe dovuto durare 3 ore….sarebbe….

Quando scopri che la tua moto non è una capra di montagna

Arrivati a Stazzano le chiedo con voce sicura “sei pronta?” e ottengo una risposta positiva. Entro nella via in salita e cominciamo ad affrontare le prime asperità dell’asfalto. Per lo più buche che, poco dopo, vengono raggiunte anche da un brecciolino fastidioso e da crepe sempre più significanti. A questo aggiungete una piccola “mandria” di ciclisti romanacci e, infine, il nulla. Ci siamo ritrovati in mezzo ad una strada completamente sconnessa, con brecciolino bello grande e la moto che, ovviamente, scodava da ogni lato. Tenerla era stato anche facile fino a quale momento, poi, ad un tratto, mi sono ritrovato davanti ad una piccola salita. Dall’asfalto usciva una grata di metallo elettrosaldata e per paura che bucasse gli penumatici mi sono fermato. La moto ha iniziato a scivolare all’indietro e, non appena ferma, ho dovuto far scendere immediatamente la zavorrina per guadagnare agilità ed essere più sereno. Più andavo avanti e più la moto slittava e scivolava fino a quando mi sono ritrovato nella condizione di non poterla girare agevolmante senza completare quella salita. Prendendo il coraggio a due mani ho dato la giusta dose di gas e il GS ha iniziato ad arrampicarsi. Arrivato in prossimità della vetta, ho iniziato a fare inversione ma, a metà manovra, la moto ha inziato a scivolare di nuovo.

L’esperienza è tutto ragazzi. Non sottovalutatela. Io sapevo di non averla. Poche e buone regole:

  1. Non fate fuori-strada da soli.
  2. Non fate cose fuori dalla vostra portata se non avete qualcuno con voi a consigliarvi.
  3. Non fate fuori strada da soli, con una moto da 170Kg, da oltre 8.000 euro, con una persona a seguito.

Ho imparato ad ascoltare il mio istinto ed il mio istinto mi aveva detto “fermati, gira i tacchi e goditi il viaggio sull’asfalto”. Forse era tardi, la moto slittava e si inclinava sempre di più fino a quando, facendo molto sforzo sulle gambe (non strattonate mai), l’ho raddrizzata e riporata giù tra sbacchettamenti dell’anteriore, sbandate del posteriore, vespe che cercavano di capire se il casco fosse una casa, e la mia ragazza completamente terrorizzata all’idea di vedermi andar giù.

Povera. Aveva ragione ma per lo meno ho avuto il senno di non proseguire. Valeva la pena tentare senza esagerare.

Tornato giù l’ho calmata (e mi sono calmato anche io perchè vi assicuro che l’idea di andare giù in una strada del genere non è invitante), e con calma siamo usciti di nuovo sull’asfalto.

Un tuffo in un verde infinito e solitario

L’idea della sterrata nasceva dalla voglia di entrare in maggiore contatto con la natura. Il progetto sembrava naufragato e invece si è rivelato un successo. La strada ordinaria che collega Stazzano a Monteflavio è magnifica. Ci sono tornanti di ogni genere e scorci panoramici ad ogni curva. Come se non bastasse, il percorso da Monteflavio a Licenza è semplicemente meraviglioso ma attenzione, dopo un po’ non troverete più benzinai. Parliamo di strade che costeggiano la montagna, completamente immerse in valli silenziose e solitarie. Poco traffico, asfalto più che decente e paesini sparuti e sospesi nel tempo.Dopo un’ora e mezza di questo scenario arriviamo a Licenza. Per raggiungere l’Osteria del Boschetto ci siamo dovuti infilare dentro alcune viuzze e raggiungere uno spiazzo in cui abbiamo trovato il locale. Una mangiata di pappardelle al farro con sugo e carne di capriolo. Semplicemente magnifiche. Ripartiti dopo un buon caffè e un po’ di riposo all’aria aperta, siamo tornati a Roma passando per Tivoli.

Pagella

Condizione asfalto: 4/5

Presenza di curve: 5/5

Bellezza ambientale: 4/5

Presenza monumenti: 3/5

TOTALE: 4 / 5

Conclusioni

Vi raccomando il tragitto e vi sconsiglio le strade bianche se non avete esperienza. Una nota importante: l’immagine satellitare di GOOGLE MAP che ha messo in dubbio il GARMIN era sbagliata. La connessione tra le due ipotetiche strade non c’era. O meglio, se c’è non è pubblica ma appartiene ad una proprietà privata quindi è come se non ci fosse.

Vi rimando al file GPX per il navigatore.

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