Questo fine settimana sono partito con mio fratello per andare a passare due giorni nel viterbese. Abbiamo visitato luoghi di nostra conoscenza che, però, meritano una descrizione per la loro bellezza. Venite con noi in questa fantastica gita fatta di boschi, strade di montagne, natura e buona cucina.
Vignanello
Visitare il viterbese senza andare a Vignanello è come visitare Napoli senza mangiare una sfogliatella. Vignanello è un centro noto per il celebre castello Ruspoli, per la buona cucina (provate le “bertolacce”), per la genuinità degli abitanti e per un’ambientazione naturale veramente variegata. Soggiornare a Vignanello significa avere, ad un tiro di acceleratore, la montagna, la collina, il lago e molto altro. La nostra gita parte da questo paese e si snoda, di sera verso i monti cimini in direzione Vetralla.
È per via di una precedente esperienza che decido di intraprendere una strada poco nota. Una deviazione rispetto la strada cimina, che porterà me a rivivere un’emozione vissuta sei anni prima e mio fratello a godersi un percorso bello come pochi. Questa strada vi farà costeggiare la faggeta ma, subito dopo, vi condurrà nel cuore della montagna. A dimostrazione di quanto sto scrivendo, vi fornisco alcuni dettagli del percorso:
- la durata è di circa 40 minuti
- l’altezza massima raggiunta è di 782 metri
- si parte da 390 metri circa
Oltre ad un piacevole cambio di temperatura, la montagna ospita strade che sono ben tenute anche se particolarmente interne. Si capisce subito che, in inverno, queste strade sono di difficile visita per un motociclista, quindi non avventuratevi facendo sciocchezze.
Il cuore della montagna e l’arrivo a Vetralla
Potete vedere il percorso cliccando qui o usando il visore riportato qui in basso. Stiamo parlando di un percorso molto interessante e vi pregherei di notare il cursore quasi a metà strada (il “Punto di svolta”).
Lascerete la strada ordinaria (la SP80) per avventurarvi in 10 minuti di sterrato immersi nel silenzio più totale, nella natura più incontaminata. Non correte in questa strada. Molta gente porta i cani a passeggio, le persone fanno attività sportive e potreste trovarvi a mettere a rischio voi e gli altri. Godetevi il silenzio e la montagna.
A Vetralla ci sono alcune rovine Etrusche e, come in tutta la zona, si mangia molto bene. Dedicatele qualche ora e rilassatevi prima di tornare in sella e fare il percorso all’indietro ma questa volta non prendete la sterrata, bensì seguite da subito la SP80 che vi farà tornare indietro tra paesaggi meravigliosi anche di notte. Guidate piano e con prudenza la notte è l’ora di caccia per molte piccole bestiole che potrebbero attraversarvi davanti. Godetevi lo spettacolo silenzioso della natura, siete ospiti nel cuore della montagna: rispettatela.
Nepi
Tornando a Vignanello siamo poi andati a Nepi il giorno dopo. Abbiamo voluto fare una strada diversa che si chiama via degli Orti. Si tratta di una deviazione che tende a tagliare leggermente e la cui bellezza è molto relativa se non fino alla fine, dove vi ritroverete a passare in mezzo a mura antiche, che vi daranno il benvenuto a Nepi.
Questa piccola città, arroccata in alto, è in grado di offrire un’ottima cucina (provate Casa Tuscia, trovate le foto in allegato) e fate un giro per la via principale, perdendovi tra le piazze, le contrade e visitate il monastero (la camminata che vi può offrire è lunga ma ne vale la pena).
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