Italia-Portogallo: giorno 03 – Da Barcellona a Madrid…attraverso Saragozza

Il caldo ha letteralmente devastato Barcellona, città notoriamente fresca per via del mare. Dopo una notte quasi completamente in bianco, ospiti di Claudio e Stefania, abbiamo preso i nostri bagagli e siamo partiti alla volta di Saragozza.

Abbiamo preso l’autopista (l’autostrada a pagamento) per ragioni pratiche e abbiamo attraversato una vasta varietà di vegetazione: siamo passati dal deserto con tratti di rosso e giallo, ad una natura più fitta e meno stepposa. La Spagna offre scenari che ricordano il far west, con queste rocce che spuntano dal nulla sotto le quali ci si aspetta di trovare qualche pistolero solitario. Contribuiscono a rendere lo scenario più avvincente, il numero elevato di ruderi diroccati in mezzo al nulla.

Saragozza: una città strana…

No, da Saragozza forse mi aspettavo qualcosa di più. Dopo aver visto città come Siviglia, e Valencia, mi aspettavo un piano urbanistico differente: eh sì, sto proprio parlando di piano urbanistico. Vi dico prima ciò che non mi è piaciuto.

Non mi è piaciuto il contrasto, troppo forte e marcato, tra i palazzi art-deco e quelli ultra moderni che spezzano l’ambiente ed il clima della cittadina che, di per sé, sarebbe un piccolo gioiello.

Non mi è piaciuto che all’interno della Basilica Nostra Signora del Pilar, semplicemente magnifica, non si possano fare foto: siamo nel 2017, mettete il giusto obbligo ad escludere il flash ma permettete le foto e la divulgazione della cultura.

 

Mi è piaciuta la parte più storica della città, conservata bene e la sua attenzione ai servizi per il cittadino: è una città che consente sport, attività fisica e vita notturna in modo molto efficace.

Mi è piaciuta la Basilica, che ho fotografato contravvenendo alla regola perché è bellissima e scusate se non mi soffermo sui dettagli ma io ho un piccolo problema con i dipinti. Mi sembrano vivi, mi “feriscono” dentro. Questa basilica è di una bellezza particolare, non potete non visitarla.

Madrid…immensa

Ripartiamo verso l’ora di pranzo, il caldo è aumentato e la strada è lunga, oltre 3 ore di auto. Laura è stanca mentre la Smart prosegue inesorabile, sembra che si trovi a suo agio in questo ambiente. Alle 20 raggiungiamo l’albergo che, volutamente, abbiamo scelto fuori Madrid per agevolare la tratta di domani (ancora più lunga), con la quale entreremo in Portogallo.

Dopo una mezz’oretta di preparativi decidiamo di cenare a suon di paella, polpo alla gallega e sangria. Così ci rechiamo a Restaurante del Olivo (clic qui per scheda TripAdvisor), abbiamo mangiato benissimo, con un servizio cortes e professionale. Dopocena ci siamo concessi una piccola passeggiata a piedi e, perdendoci, anche in macchina. Madrid è immensa, i palazzi art deco che tanto mi piacciono, sono alti e massicci. Conferiscono alla città (soprattutto nella via grande) uno stile lussureggiante e sofisticato.

C’è chi sostiene che questa città abbia poco da offrire se paragonato a ValenciaSiviglia ma la verità è che nella sua grandezza, Madrid offre scorci meravigliosi tanto di giorno quanto di sera. Non sottovalutate il meticoloso lavoro d’illuminazione compiuto dal comune per attrarre i turisti. Notevole e di grande impatto. Vi lascio delle foto per farvi avere un’idea.

Domani…

Permettetemi un piccolo accenno per domani. Ci aspettano all’incirca 7 ore di macchina. Il tragitto sarà più o meno questo: Madrid, Salamanca, entrata nord del Portogallo, Guimaraes. Potete seguirci cliccando sul menù in alto alla voce “Guarda dove siamo ora”.

E ora a nanna! Domani è lunga ragazzi…davvero lunga.

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