Italia-Portogallo: giorno 07 – Viseu e Serra Estrela

E questa è stata ad oggi la giornata più divertente da quando siamo qui, leggete perché!

Viseu

Siamo partiti da Porto con ritardo in direzione Viseu, avendo sforato circa di un’ora il tempo di percorrenza eravamo piuttosto preoccupati. L’arrivo a Viseu ci è stato preannunciato da una serie di rotonde che ci è parsa infinita e da una serie di stradine che ci hanno portato al complesso della Cattedrale.

Vi confesso che siamo rimasti un po’ delusi, esteriormente la chiesa è molto bella ma interiormente è molto meno bella di tante altre e questo ha smorzato il nostro entusiasmo. Nota di interesse è la reliquia si San Teotonio, primo santo portoghese.

La reliquia è “chiusa” in uno strano braccio metallico che le fa da espositore naturale. L’esterno invece è molto bello, con un’ampia piazza e l’altra chiesa che fronteggia la cattedrale.

Abbiamo quindi fatto un micro-giro rapidissimo e abbiamo deciso di tentare fortuna sulla Serra da Estrela nella speranza, tra l’altro, di trovare prodotti tipici con cui mangiare.

Appena presa la decisione Laura trova il restaurante O Hilario, una vera e propria trattoria in cui abbiamo assaggiato piatto tipico di Viseu tra cui un rancho.

Ragazzi la cucina era ottima! Come tutte le cucine povere in fondo.

Sierra Estrela

Questa tappa è stata una mia imposizione, ci tengo a dirlo perché cosa può capitare a due intolleranti al lattosio se non andare nella regione che produce più formaggio di tutto il Portogallo? Entri per un caffè e ti mangi un quarto di caciotta (il formaggio tipico è il Queijo Serra da Estrela, pluripremiato a livello nazionale). Siamo a questi livelli. Il panorama è di una bellezza indiscutibile.

Il Garmin, impostato per i percorsi motociclistici, ci ha fatto fare strade sterrate molto complicate per la Smart (che però si è difesa molto bene) ma sono altamente raccomandati per enduristi e appassionati di fuoristrada. Giudicate voi stessi.

Inizialmente ci eravamo recati al Poço de Inferno, il cui nome non promette nulla di buono ma che in realtà raccoglie delle cascate che, dato il caldo, erano poco più di una pozzanghera. Da lì ci siamo spostati alla torre della Serra.

Alla fine, dopo oltre due ore di strade sterrate e sentieri isolati che tagliano la Serra in lungo e in largo, siamo usciti sulla strada asfaltata e siamo saliti al laboratorio.

Sono paesaggi di una “desolazione” ma, al contempo, di un fascino senza pari. La terrazza su cui si ergono le due torri è affacciata sul punto più alto (oltre 2.000 mt) ed è bellissimo scorgere l’intero panorama della Serra Estrela.

Purtroppo non è stato possibile ammirare il lago Covão do Conchos che vi mostro in foto e che non è un’illusione ottica.

Il buco nel lago è una piccola diga che devìa le acque del Ribeira das Naves nella Lagoa Comprida attraverso un tunnel lungo 1519 metri. È formato da una corona di 48 metri in granito e cemento ed è in grado di raggiungere i 123mila metri cubi d’acqua.

Siamo ripartiti molto stanchi e con gli occhi che bruciavano per il sole e per la terra polverosa che si è alzata. Siamo arrivati a Coimbra alle 22.00, dalla finestra del nostro appartamento abbiamo sentito un’esibizione di Fado

Canzone popolare portoghese, per lo più di contenuto amoroso, improntata a nostalgica e struggente malinconia.

Abbiamo mangiato un po’ di affettati e del formaggio di capra, nessuno dei due aveva la forza per mangiare altro. Lei è crollata sul letto, io le levo l’attrezzatura dalle lenzuola e mi metto a dormire anche io. Notte a tutti ragazzi e…se passaste in Portogallo, non dimenticate la Serra Estrela: semplicemente perfetta. Vi lascio al video post Serra.

 

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