È un po’ di tempo che sto cominciando ad osservare l’aumento di quelli che, al suono dell’ambulanza, se ne fregano e non si spostano ma oggi mi sono messo in mezzo.
È una questione di principio e, se vogliamo, di umanità. Al suono dell’ambulanza bisogna spostarsi e lasciar passare il mezzo ma non è sempre così e anche questa elementare regola è spesso contestata e, a volte, diventa addirittura un caso da quotidiano.
Ha del grottesco il caso dei due automobilisti che lo scorso 21 marzo, vicino all’interporto di Orbassano (TO) hanno deciso di bloccare la corsa di un’ambulanza della Croce Rossa che trasportava un malato grave all’ospedale delle Molinette, rea di voler percorrere un piccolo tratto di strada contromano per dribblare il traffico: ciò ha scatenato l’ira dei due, che improvvisando un blocco stradale “fai da te” hanno accusato l’equipaggio dell’autoambulanza di voler esercitare un abuso di potere, chiedendo più volte per questa ragione le generalità dell’autista del mezzo. (Fonte: Il Fatto Quotidiano)
È importante capire che alla guida, per quanto possibile, è necessario mantenere una certa “educazione” e un certo “rispetto al prossimo”. Questo dovrebbe essere dimostrato dall’utilizzo delle frecce, dall’accensione corretta delle luci, dalla manutenzione adeguata dell’auto (che di notte altrimenti diventa un UFO) e…dal lasciare la precedenza ai mezzi di soccorso.
Ebbene oggi…
mentre ero sul Lungotevere, all’altezza del S. Spirito, si sente arrivare un’ambulanza. È un’area abbastanza complessa considerando che il traffico all’incrocio è anche rallentato dai lavori sul ponte. Per noi era rosso, per chi veniva dal ponte era verde ma nessuno di loro accennava a ridurre la velocità e, se non si fossero bloccati, le auto dalla nostra parte non avrebbero potuto avanzare per fare spazio all’ambulanza.
Alla fine, quasi di prepotenza (ma con la dovuta attenzione) mi sono messo a bloccare il flusso di auto provenienti dal ponte per consentire il deflusso delle altre auto e far passare l’ambulanza.
In passato mi è capitato di vedere altri motociclisti fare la stessa cosa: tra chi guida le due ruote (almeno la maggior parte), c’è un grande rispetto per i mezzi di soccorso e le precedenze ma la cosa più assurda è che un pedone che ha provato ad aiutarmi è stato mandato al diavolo con il gesto della mano.
Viene da domandarsi: e se ci fosse stato lui nell’ambulanza? Avrebbe davvero gradito che qualcuno rallentasse la sua corsa verso l’ospedale?
Cosa dice il codice stradale?
L’art. 177 è chiarissimo e ne riporto alcuni estratti.
Comma 2 – I conducenti dei veicoli di cui al comma 1, nell’espletamento di servizi urgenti di istituto, qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico e nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza.
Comma 3 – Chiunque si trovi sulla strada percorsa dai veicoli di cui al comma 1, o sulle strade adiacenti in prossimità degli sbocchi sulla prima, appena udito il segnale acustico supplementare di allarme, ha l’obbligo di lasciare libero il passo e, se necessario, di fermarsi. È vietato seguire da presso tali veicoli avvantaggiandosi nella progressione di marcia.
Ebbene, poiché la strada in questione era uno sbocco “sulla prima”, i cari signori che non hanno lasciato il passo sarebbero stati tutti soggetti ad una bella multa che si sarebbero meritati per il loro inutile egoismo.
Avrete notato che il divieto include anche il seguire l’ambulanza avvantaggiandosi nella progressione cosa che, in realtà, fanno molti di noi. La settimana scorsa la cosa stava mettendosi male per due macchine che si sono quasi scontrate nel tentativo di infilarsi entrambe, nello stesso momento, nel vuoto creato dall’ambulanza.