Come la moto mi ha cambiato

Oggi permettetemi un post diverso, che vi racconta un po’ meglio come normalmente sono abituato a vivere la moto. Ieri ero ad una festa e, credetemi, mi sentivo davvero fuori contesto. Per carità, era una bella festa piena di ragazzi tutti abbastanza eleganti, con bella musica ed in una location niente male…

Semplicemente non era il mio mondo, cosa volete che vi dica? Ad un certo punto ho desiderato fortissimo essere da un’altra parte e mi sono ricordato di quando, passando in una notturna per Vetralla, ho deciso di prendere la strada che taglia per i boschi dei monti Cimini; ecco, esattamente quello di cui avevo bisogno.

Ricordo che, era novembre e iniziava a fare freddo. Non avevo alcuna fretta quella notte perché stavo tornando a casa e nessuno mi aspettava, avrei potuto metterci tutto il tempo del mondo e quindi decisi di percorrere il bosco. A circa metà strada fermai la moto e nonostante l’abbagliante ed i fari supplementari a LEC, l’oscurità intorno a me era totale. Girai la chiave e spensi tutto. Dio che pace…

Sentirsi ospiti della natura è contemporaneamente meraviglioso ed inquietante. Da una parte ti senti parte del mondo, dall’altra parte ti senti ospite e, forse, anche un po’ fuori luogo in quell’ambiente potenzialmente così pericoloso. Tirai giù il cavalletto e inclinai la moto, scavallai e mi appoggiai al fianco del mezzo. Fu bellissimo rimanere lì un po’ a sentire la natura che viveva l’oscurità.

Ieri avrei pagato per trovarmi in quella medesima situazione e mi sono reso conto di quanto la moto abbia cambiato il mio carattere e mi abbia reso molto più solitario di quanto già non fossi. Non si tratta di qualcosa di brutto, in un certo senso la moto mi ha fatto apprezzare molto di più la natura che, ovviamente, cerca di sopravvivere nei punti in cui l’uomo non ha costruito. Per carità, io non sono un ecologista, quello no ma è come se in quei posti riuscissi a capire il vero senso della vita, come quando apri la cassa di un orologio e vedi tutti gli ingranaggi.

Ti senti piccolo: davvero piccolo e non contano più nulla cose come riunioni telefoniche, meeting, rapporti, collaudi. Se tu, immerso in qualcosa che è in grado di vivere tranquillamente senza di te (e forse vive pure meglio) e quindi potresti anche sentirti “di troppo” ma alla fine quel posto è anche un po’ tuo.

La moto ha avuto questo effetto su di me, motivo per il quale la uso il più possibile e forse sì, anche per evadere, ma soprattutto per tornare a provare quella sensazione di appartenenza di cui ora non posso più fare a meno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *