Ieri, dovendomi recare nella zona di Ostia, mi sono regalato una piccola e “strana” gita: ho deciso di andare a visitare gli argini del Tevere. Vi racconto come è andata.
Roma per certi versi è caotica, ma per altri è proprio bella e offre delle situazioni molto particolari: ero andato su GoogleMaps con la solita curiosità per frugare un po’ quanto vicino fossero le strade agli argini del Tevere, scoprendo che sono presenti una moltitudine di piste ciclabili (abbandonate in certi punti) ma che offrono scorci meravigliosi. Per una persona che non abita Roma, può esser difficile capirne la filosofia.
Roma non è immota ma scorre, come il Tevere che l’attraversa.
(Andrea Carandini)
Mi sono imbattuto così nella strada via del Collettore Primario che, da Lido di Ostia, porta direttamente molto vicino agli argini.
Ed è una strada decisamente bella, perchè poco trafficata, anche se gli ultimi 300 metri sono da fare a piedi.
Tevere. Lei seduta sul muretto con le gambe in aria verso il fiume scatta fotografie. Bisognerebbe vivere ogni attimo così.
(ptkdev, Twitter)
La passeggiata mi ha trasportato in una Roma differente, dove la natura lentamente scorre nella sua vita quasi bucolica; i rumori delle auto sono lontani, quasi del tutto assenti. Alla fine, quasi per caso, ci si ritrova sugli argini: a pochi metri dall’acqua. Ogni tanto qualche abitante passa facendo jogging leggero.
E qui lo scorcio si apre verso una natura incontaminata: nessun palazzo, nessun traliccio, nessuna forma di inquinamento umano. Per qualche istante mi dimentico della presenza della Capitale ed in realtà ci sto dentro, fa quasi impressione per quanto è forte il distacco.
Se passate in zona fateci un salto, riconoscete il punto perchè si trova esattamente di fronte al collettore delle acque: una piccola struttura che trovate in foto.