Il rumore ed il divieto di andare in moto

Questa mattina, su un profilo di Instagram (quello di Lorena Bega), c’era una storia sul divieto di andare in moto in alcuni centri abitati del Tirolo. Prima di parlarne vi faccio vedere le immagini e i relativi commenti.

Il problema è serio e non riguarda solo il Tirolo: la soluzione è assai difficile da approntare perchè su una cosa in molti hanno ragione: chiudere il transito alle moto non è l’unica soluzione, sicuramente è la più “disperata” ma occorre avere una mente aperta secondo me.

Siamo sinceri

Due anni fa ero in prossimità di Fiuggi con la moto: dietro di me una decina di motociclisti sono entrati in paese con il motore bello tirato entrando quasi a cannone se non ci fosse stato un bel velox davanti al quale una sfilza di diti medi auguravano pessima giornata.

Non è questo il modo di guidare e su questo perdonatemi ma non ci sono dubbi. Noi motociclisti non siamo i padroni dei tornanti, non siamo i padroni dei paesini che attraversiamo e non possiamo fregarcene dell’inquinamento acustico se, per far più bella la nostra moto, abbiamo deciso di togliere il dbkiller e portare il suono oltre i limiti dell’accettabile.

Provate voi a vivere in un paesino dove ogni quindici minuti passano sciami di marmitte aperte rombando creando un caos infernale. Siamo onesti, non c’è niente di bello per chi non ama le moto e vuole semplicemente la pace e la quiete di un posto nel quale vive.

Le risposte degli utenti

Iniziamo da “Ammazzatevi”, “Vergognosi”, “Che sono degli idioti” non sono risposte utili, penso che ciascuno di voi sia ben in grado di valutare queste risposte.

Un altro paio di maniche è chi ha risposto “Si meriterebbero di non avere più turismo” oppure “Sono dei mentecatti che non capiscono la ricchezza che portiamo noi motociclisti”; la verità è che forse questa ricchezza non è così alta se bilanciata alla quiete pubblica, evidentemente questi comuni si sono fatti due conti e hanno capito che per un certo numero di motociclisti che si fermano per un caffè o un panino con l’affettato, si crea malumore in chi invece li ci vive o si ferma a fare le vacanze.

Bisognerebbe invece chiedere a queste persone come mai i cittadini devono tollerare il rumore eccessivo prodotto da una soluzione sulla marmitta illegale. Mi domando dove sia la logica: questi comuni meriterebbero di perdere il turismo perchè non accettano un comportamento illegale.

Vediamo la terza tipologia di risposta tra cui rientrano “Va bene chi non rispetta le norme. Ingiusto e controproducente punire tutti”. Ecco, questo è un altro paio di maniche. In Italia occorrono controlli seri che, spesso, non vengono fatti. Un caro amico che ha subito un controllo dalle forze dell’ordine, si è visto contestare l’installazione di una marmitta che, in realtà, era originale e di serie!!! Se metto personale sulle strade deve essere formato, competente, altrimenti non servirà a nulla.

Il video di Michil Costa

Vi lascio di seguito anche il servizio in cui c’è la famosa intervista di Michil Costa: un albergatore (e quindi un commerciante). Indipendentemente dalle opinioni personali di ciascuno di noi su quanto affermato da Costa (io sono in buona parte d’accordo con lui), vi faccio notare due frasi:

“Al divieto assoluto di tutte le motociclette che hanno un inquinamento acustico che è orripilante…” […] “Bisogna togliere i parcheggi dai passi dolomitici”

Sono due frasi importanti che fanno riferimento al fatto di fare correttamente marketing turistico, offrendo servizi per l’esplorazione dell’ambiente basato su un controllo capillare per evitare il turismo massivo. Faccio anche notare che il divieto di Costa non è riferito solo alle moto, ma anche alle macchine. Costa si riferisce al “flusso turistico”. Francamente penso che Costa stia parlando di un problema serio, che tra l’altro si studia normalmente in marketing del turismo: ossia il controllo dei flussi di turismo. Vi lascio alcuni link utili sul fenomeno negativo:

Conclusioni

In Svizzera è molto comune regolare la velocità con auto-velox e andatura a 30km/h, in Germania c’è il divieto di accesso (in molte città) di entrare in aree residenziali oltre una certa ora. Ricordo che noi lasciavamo al moto fuori per raggiungere l’albergo, perchè zona residenziale e avevano deciso di non avere il frastuono di moto e motorini “truccati” o vetusti.

Probabilmente non si sarebbe arrivati a questa conclusione se il problema non fosse stato persistente e duraturo. Solo il rispetto delle regole può davvero risolvere il problema: se marmitte, andatura e comportamento fossero stati corretti e rispettosi, probabilmente oggi il problema non si porrebbe e l’atteggiamento di pochi non avrebbe danneggiato i molti che, rispettando le regole, rischiano domani non poter più vedere questi luoghi.

4 commenti su “Il rumore ed il divieto di andare in moto”

  1. Capisco l’entusiasmo dei motociclisti in generale (sono motociclista da lustri), ma non si può pretendere di aver ragione, quando si ha torto marcio. Inoltre vorrei dire a sedicenti “piloti”: se avete fegato andate in pista e dimostrate quello che valete, senza disturbare la quiete pubblica………..

    1. Ciao Dominik, onestamente sono perfettamente d’accordo con te. La strada non è una pista: tirare fuori la moto dal garage per correre mettendo a repentaglio le altre persone è da idioti oltre che da incoscienti. Ci sono luoghi deputati per correre con le moto e, come dici tu, sono le piste. Purtroppo non tutti sono in grado di capire l’impatto che possono avere sull’ambiente circostante.

  2. Beh cercando una soluzione mi sono imbattuta in questo sito… Sono una donna adulta, amante della natura dei viaggi in auto, moto, roulotte, camper … Sono per il ” vivi e lasciare vivere” ma. C è una ma. Abito in una zona residenziale con villette e vie private , dentro un paesino sperduto dove di fronte a me c è una struttura polivalente, calcio, riunioni, feste ,cene, pranzi , compleanni, gnocchi fritti , polenta e tutto quello che vi viene in mente quindi, da maggio a settembre non vi dico il casino che c è con musica, traffico e gente.. di fianco un rettilineo di circa 1 km che va dal cimitero (e poi dentro i campi), alla strada che esce dal paese quindi i ragazzini con le moto “smarmittate” truccate ecc corrono liberi come non ci fosse un domani . Impennano fanno la qualunque corrono in due sulla stessa moto insomma, na poesia. Come se le orecchie le avessi solo io nessuno dice niente nessuno è infastidito nessuno si lamenta. Nessuno vede ne sente. Da notare che il paese è pieno di telecamere in ogni angolo ma pare non funzionino….Sono l unica a scrivere al sindaco dicendo che x le feste ci sono gli orari stabiliti dalla legge, x le corse in moto magari, c è anche un divieto visto che non è un circuito alla Valentino Rossi. Inutile dire che nessuno mi risponde anzi, mi sento il peso addosso di tutte le maledizioni che mi mandano il sindaco il vice e gli assessori tutti!… me lo sento proprio qui sul groppone come il sacco della strega col carbone. Non posso dirvi di aver risolto o trovato soluzione, dico solo che forse i dossi, come da me richiesti per evitare che sti cretinetti si ammazzino, li metteranno solo quando ci sarà una tragedia dato che su questo viale c è anche un parco giochi x bambini. Quindi che vi posso dire? Se non si è ammanicati o amici di qualcuno non si va da nessuna parte…

    1. Debora, temo tu abbia ragione. Purtroppo l’inciviltà è dilagante e nell’uso dei mezzi come auto e moto(rini) c’è anche molta ignoranza. Io comprendo bene il tuo disagio per situazioni simili seppur meno invadenti. Quanto ai ragazzini: è chiaro che il giorno in cui accadrà un incidente tutti si domanderanno “cosa mai potevamo fare prima?”

      Mi spiace Debora, io credo che occorra molta più educazione “all’altro”, meno egoismo: in strada e fuori dalla strada. Però siamo in pochi a pensarla così…

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