«Coraggio brutta stronza! Di tutti i giorni in cui puoi crearmi un problema non farlo oggi!»
Ogni motociclista ha un rapporto “unico” con la sua moto, c’è poco da fare …
C’è stato un momento in cui, abbandonando la cassia bis, mi sono trovato faccia a faccia con un cielo che sembrava inchiostro nero rovesciato sulla carta assorbente. Ogni motociclista sa che cosa si prova e, più o meno, il ragionamento è sempre lo stesso:
«Gli sto andando addosso»
Ed in effetti sai che da lì a poco una microscopica gocciolina di acqua cadrà sulla visiera seguita da un’altra poco più grande e poi da un’altra ancora e un’altra…qualche istante dopo sarai immerso in un temporale e qualche minuto dopo in un nubifragio.
Oggi è stato diverso, oggi la pioggia l’ho schivata per pochissimo ma in compenso il vento che lanciava rami e foglie ovunque non me lo sono fatto mancare. La moto è stata letteralmente spostata di qualche centimetro verso il centro della carreggiata durante una curva, come se il vento volesse fare una cianchetta.
Una volta arrivato alla Felgas e scavallato con la grazia dell’omino Michelin ubriaco, mi si è accostata un’altra moto. Il ragazzo, dalla visiera e vestiti asciutti (indice che più avanti non pioveva), mi ha guardato con uno sguardo stanco.
«Non piove di là»
«Neanche da quella parte» gli ho risposto
«Speriamo tenga…occhio al vento e ai detriti»
Stava a pezzi, complice anche il fatto che la sua sportiva mal si sposava con una strada piena di buche, asperità, fanghiglia e terriccio.
«Non sei di qui» gli dico mentre faccio il pieno
«No, di Roma. Sono andato a trovare mia zia ma è stata una pessima idea.»
«Non sono i giorni ideali con una moto come quella. Bella ma è come una gran dama alla sagra dello scanna maiali.»
In quel momento un tuono ha ricordato a entrambi la fretta che, per un momento, avevamo dimenticato. Un cenno del capo e siamo spariti in quella lingua di terra deserta, umida e abbandonata.