Vicino Vetralla c’è un posto veramente particolare, l’eremo di San Girolamo, costruito tra il XV-XVI secolo. Si tratta di un luogo immerso nella faggeta viterbese a cui si accede solo dopo una passeggiata. Ci sono stato per curiosità e ve ne parlo molto volentieri.
L’idea di andare all’eremo di San Girolamo mi è venuta in vasca da bagno quando, sfogliando allegramente le foto di turisti e locali, ne ho viste alcune che mi intrigavano molto. L’accesso all’eremo si può raggiungere dalla SP80 e poi percorrere circa 900 metri per un sentiero che attraversa completamente la faggeta. Non ci sono parcheggi dove lasciare l’auto o la moto, io ho parcheggiato a bordo strada nonostante in molte guide abbia letto che ci sono passeggiate di 10 km molto belle nei boschi che partono proprio dai parcheggi a Vetralla. Altri lasciano l’auto nel parcheggio del poco distanze convento (di cui vi accenno più avanti).
Qualcosa di più sull’eremo
L’eremo fu dimora di Frà Girolamo Gabrielli, nobile senese, che nel 1525 si ritirò in questo luogo in penitenza.Deciso a dedicare la sua vita alla meditazione fece costruire a Monte Fogliano questo eremo e vi fece lavorare della manovalanza grazie ai mezzi fornitigli dalla sua facoltosa famiglia. La storia vuole che l’Eremo fu depredato più volte e Frà Girolamo malmenato da una banda di malfattori, così torno a Siena devolvendo in beneficenza tutti i suoi averi.
Fonte: Sentieri di Viaggio
Vicino all’eremo sorge il convento Sant’Angelo dove è ancora possibile chiedere ed ottenere ospitalità per un breve soggiorno di meditazione spirituale. Si tratta di una pratica ormai poco utilizzata ma di importanza cruciale per la spiritualità dei credenti che possono compiere un ritiro e ritrovare se stessi in un luogo che certamente si presta bene a questo scopo.
L’eremo viene anche definito romitorio, ossia: rifugio da eremiti; dimora isolata e inospitale.