Ci siamo, siamo in quel punto dell’anno in cui arriva la domanda ferale “cosa fare questa estate?“. Per noi motociclisti è un po’ come la domanda “che facciamo a capodanno?”.
A mio avviso, ma è una mia opinione, gli ultimi cinque anni sono stati contrassegnati da:
- un aumento delle precipitazioni.
- un aumento dei prezzi e dei costi.
Questa cosa mi irrita profondamente sapete? Dover soppesare ogni singolo aspetto, anche quelli che in passato erano più irrilevanti, mi rende nervoso perché preclude la “leggerezza” che, secondo me, è uno degli attributi di una buona vacanza.
Normandia? No grazie…
Ho cassato la Normandia: troppo mal tempo. L’anno scorso un amico ha raccontato di una vacanza “all’acqua di pioggia” invece che “di rosa”. L’idea di trascorrere 10-15 giorni in un luogo dove per lo più piove non mi attira; non mi piace l’idea di fare una vacanza sotto l’ombrello. Però c’è da dire che il fattore meteo è un terno al lotto: io stesso, che in teoria sarei dovuto essere oggetto di forte precipitazioni, sono riuscito quasi sempre ad evitarle.
La fuga del biker
Ma è proprio questo principio di rinunciare alla libertà perché condizionato dal meteo a darmi fastidio. Ricordate quando vi ho raccontato che in Austria non sono riuscito a fare quel passo di montagna molto bello a causa del mal tempo che, in quota, era dato come molto intenso? Ecco, intendo proprio quello.
Il Belgio…uhmmm il Belgio…
Un’altra meta possibile è il Belgio ma, per come sto guidando negli ultimi anni, mi richiede 3 giorni per arrivare:
- Uno per il confine con la Svizzera.
- Uno per il confine con la Germania.
- Uno per arrivare in Belgio.
Senza ammazzarsi e soprattutto tenendo presente sempre il fattore meteo, che non è poco.

L’idea non mi dispiacerebbe. Alla fine, facendo due calcoli, si tratterebbe di poco più di 1.500 Km, distanza più che fattibile.
Ma l’Italia?
Lo dico sempre ma non lo faccio mai e se rimanessi in Italia? Se potessi iniziare un lento viaggio verso le regioni che conosco di meno? L’Italia mi ha regalato degli scorci stupendi: mi ricordo di quando, andando ad Amantea, sono passato per il Parco del Pollino. Ragazzi che meraviglia!
Non lo so, devo capire, è ancora un po’ presto e poi il fattore meteo non è da escludere. Vedremo, c’è ancora tempo…
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